Calciatore turco, dedica ai curdi. 12 giornate di squalifica

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Febbraio 2016 - 20:39 OLTRE 6 MESI FA

ISTANBUL – Calciatore chiede la pace tra la Turchia e i curdi del Pkk (il Partito dei lavoratori del Kurdistan) e viene squalificato per dodici giornate. A farne le spese Deniz Naki, attaccante dell’Ademspor (squadra della ‘capitale’ curda Diyarbakir) ritenuto colpevole di “propaganda ideologica” dal Comitato disciplinare della Federazione del calcio turco, che gli ha anche comminato una sanzione da 19.500 lire turche (poco più di 6 mila euro).

Naki, calciatore turco-tedesco di 26 anni, ha espresso quest’opinione dopo aver visto la terribile situazione di Cizre, città curda del sud-est sotto coprifuoco totale dal 14 dicembre scorso. Su Facebook aveva festeggiato la vittoria contro il Bursaspor in una partita di coppa scrivendo: “Questo successo è per i morti e i feriti nella repressione della nostra terra”. E la Turchia del presidente islamico Recep Tayyipe Erdogan l’ha represso.

Non è la prima volta che le sue prese di posizione nei confronti dei curdi gli costano caro. Nel 2014 aveva subito un’aggressione ad Ankara, dove giocava, per aver espresso solidarietà ai curdi che combattevano contro l’Isis a Kobane.

Dalla scorsa estate il conflitto nel sud-est della Turchia è ripreso con livelli di violenza mai visti dagli anni 90, causando centinaia di morti, compresi civili, e decine di migliaia di sfollati. L’Ademspor, squadra della ‘capitale’ curda Diyarbakir e rivelazione di questo campionato turco, ha minacciato di non giocare la partita di coppa di Turchia contro il Fenerbahce se non verrà revocata la decisione di escludere i suoi tifosi, accusati di aver cantato cori filo-curdi. Una settimana fa un centinaio di loro erano stati fermati dalla polizia e la sede del club perquisita.

(Foto da Facebook)