Carla Bruni è una “prostituta”, l’Iran etichetta lady Sarkozy per aver difeso Sakineh

Pubblicato il 29 Agosto 2010 - 20:55 OLTRE 6 MESI FA

Carla Bruni Sarkozy

Carla Bruni è una prostituta. Così è stata etichettata lady Sarkozy dall’Iran dopo aver pubblicamente appoggiato la campagna per salvare la vita a Sakineh Mohammadi-Ashtiani. La donna, 43 anni e madre di due figli, condannata a morte tramite la lapidazione. Le accuse sono adulterio e omicidio del marito.

Carla Bruni-Sarkozy ha firmato una petizione per il rilascio di Sakineh. La scorsa settimana la ex top model aveva detto: “Non capisco quale sia il fine di questa macabra cerimonia, qualunque siano le ragioni giudiziarie, non è giustificabile”. In una lettera aperta la premiere dame aveva scritto: “Perché versare del sangue e privare i bambini della loro madre? Perché hai vissuto, perché hai amato, perché sei una donna o perché sei un iraniano? Io rifiuto tutto questo”.

Sakineh Mohammadi-Ashtiani

E dalle pagine del Kayhan, il quotidiano iraniano portavoce ultra-conservatore del regime islamico, risponde alla signora Sarkozy con un editoriale dal titolo “Le prostitute francesi si unirsi alla protesta per i diritti umani” riferendosi anche a Isabelle Adjani, attrice francese e amica della First Lady. Nell’articolo il giornale rinfaccia alla Bruni una vita sentimentale colorata da numerose relazioni con uomini celebri e potenti. 

Al fianco del quotidiano la televisione di stato iraniana che ha accusato Carla Bruni di sostenere Sakineh per giustificare la propria moralità. Nessuna reazione ufficiale dall’Eliseo, anche se una fonte interna ha affermato che Carla era “profondamente colpita” dall’attacco personale della stampa iraniana.

Protesta di una donna per la campagna per salvare Sakineh Mohammadi-Ashtiani

Il premier consorte, Nicolas, non si è ancora pronunciato. I giornalisti francesi che avevano osato pubblicare notizie e foto che mettevano in cattiva luce la sua seconda moglie, sappiamo che fine hanno fatto. Chissà se con la stampa guidata dal presidente Ahmadinejad adotterà gli stessi metodi o sceglierà la via diplomatica.