Las Vegas, strage al concerto: 59 morti. Il killer convertito all’Islam. “Non è terrorismo”. Ma Isis rivendica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Ottobre 2017 - 16:47| Aggiornato il 3 Ottobre 2017 OLTRE 6 MESI FA
Las Vegas, strage al concerto (20 morti): chi ha sparato? E' terrorismo?

Las Vegas, strage al concerto: chi ha sparato? E’ terrorismo?

ROMA – Strage al concerto country a Las Vegas: l’ultimo bollettino parla di 59 morti e 500 feriti (bilancio che purtroppo è andato peggiorando per tutta la giornata). A compierlo, un cecchino, Stephen Paddock, 64 anni, piazzato al 32° piano di un hotel, da dove ha esploso centinaia di colpi, un vero e proprio tiro a segno sulla folla prima di uccidersi. Paddock è un incensurato senza affiliazioni politiche o religiose. La polizia americana ha smentito si tratti di terrorismo. Ma l‘Isis ha rivendicato la strage. E secondo quanto riportano alcuni media Paddock si era da poco convertito all’islam e si faceva chiamare Samir Al-Hajib.

“Era una persona normale”, ha ribadito invece il fratello Eric. “Un investitore multimilionario che aveva fatto una fortuna nel settore immobiliare”, ha detto di lui. Nella sua camera – era in albergo da tre giorni – aveva 19 fucili, due di questi sistemati su treppiedi alla finestra. Aveva anche centinaia di munizioni. Con una specie di martello ha rotto le finestre, poi ha sparato.

Nella sua auto, parcheggiata nei pressi del Mandalay Bay Hotel dove alloggiava, è stato trovato nitrato di ammonio, un composto chimico utilizzato per fabbricare esplosivi. C’era anche una piccola quantità di tannerite, un tipo di esplosivo a medio e alto potenziale formato da una miscela di nitrato e percolato di ammonio. Nell’abitazione di Mesquite, oltre al gran numero di armi sono state trovate delle apparecchiature elettroniche.

Secondo quanto riporta l’agenzia di propaganda Amaq citando una fonte di sicurezza dell’Isis, “l’esecutore è un soldato dello Stato islamico” che ha agito “rispondendo alla richiesta di colpire i Paesi della coalizione”. Il riferimento è alla coalizione militare internazionale a guida Usa impegnata a combattere il gruppo jihadista. In un secondo comunicato l’Isis sostiene che l’assalitore si era “convertito all’Islam diversi mesi fa”.

“A questo punto non consideriamo la sparatoria un atto di terrorismo”, aveva detto solo poche ore prima la polizia di Las Vegas, sottolineando che restavano ancora da chiarire i motivi alla base della sparatoria e privilegiando la pista del “lupo solitario”.

Nel frattempo è scattata la caccia a una donna di 62 anni, di origini asiatiche, Mary Lou Danley, che avrebbe legami con il killer. ”Per quello che sappiamo al momento, vivono nella stessa casa”, riferisce lo sceriffo Joe Lombardo.La donna è stata alla fine rintracciata anche se al momento non è chiaro se sia già finita sotto custodia.

I fatti finora noti: al Mandalay Bay Casino, uno dei primissimi alberghi che dà il via alla Strip, era in corso un Festival di tre giorni di musica country, il Route 91 Harvest che ha richiamato circa 40mila persone. Intorno alle 10 e 30 (da noi era l’alba) i bagliori provenienti dal 32° piano fanno pensare in un primo momento a fuochi di artificio: ben presto è chiaro che sono spari di armi automatiche, un cecchino dall’alto sta sparando sulla folla. Il cecchino tira anche sui poliziotti intervenuti, alcuni video ora all’esame degli inquirenti fanno pensare a sventagliate di mitra.