Cerca la moglie con “Trova il mio iPhone” e la scopre a letto col capo. Ora rischia 15 anni di carcere

Pubblicato il 7 Settembre 2017 - 15:04 OLTRE 6 MESI FA
Cerca la moglie con "Trova il mio iPhone" e la trova a letto col capo. Ora rischia 15 anni di carcere

Cerca la moglie con “Trova il mio iPhone” e la trova a letto col capo. Ora rischia 15 anni di carcere

NEW YORK – Ha cercato la moglie con l’app “Trova il mio iPhone” e l’ha scoperta a letto col suo capo. Ma per Sean Donis, 37 anni  di Clifton, vicino New York, i guai non sono finiti lì: ora rischia fino a 15 anni di carcere. La moglie, dopo averlo tradito e abbandonato, lo ha infatti denunciato accusandolo di averla spiata illegalmente e di aver violato il domicilio dell’amante la sera della spiacevole scoperta.

L’incubo di Sean Donis è cominciato il 15 aprile 2016. Quella sera sua moglie Nancy gli aveva chiesto di stare a casa col loro figlioletto di 4 anni, mentre lei sarebbe uscita a cena con le amiche nella vicina cittadina di Elizabeth. L’uomo stava cercando il suo iPad per fare un gioco col figlio, ma inavvertitamente Nancy lo aveva portato con sé. Sean ha attivato l’app di localizzazione pensando che il dispositivo fosse finito nascosto da qualche parte in casa ed è così che ha scoperto che si stava muovendo in direzione di Ponoma, e non Elizabeth come la moglie gli aveva detto.

A quel punto l’uomo, assalito dai dubbi, ha deciso di andare a vederci chiaro. Ha lasciato il figlio a casa della madre e si è messo in viaggio verso Ponoma. L’app lo ha condotto a casa di Albert Lopez, il 57enne capo di Nancy. La porta era aperta e quindi Sean è entrato nell’abitazione e ha realizzato che i suoi sospetti erano purtroppo fondati.

Ne è nata una piccola zuffa con l’amante dopo che il marito aveva girato 2 brevi filmati come prova del tradimento. Poi è andato via col cuore infranto e a febbraio scorso ha ottenuto il divorzio. Ma il 20 luglio una nuova tegola gli è piombata in testa: una lettera gli notificava che la moglie lo aveva denunciato per violazione di domicilio e per aver spiato illegalmente le sue mosse tramite la app del telefonino.

Il 20 settembre dovrà comparire in tribunale. “È come se fossi stato punito due volte”, ha detto rassegnato.