Claudio Chiarelli e il figlio uccisi, Cesvi: “Sparò ranger”

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Marzo 2016 - 18:20 OLTRE 6 MESI FA
Claudio Chiarelli e il figlio uccisi, Cesvi: "Sparò ranger"

Claudio Chiarelli e il figlio uccisi, Cesvi: “Sparò ranger”

ROMA – Claudio Chiarelli e Massimiliano sono morti in Zimbabwe “uccisi da ranger”. E’ la tesi sostenuta dal direttore del Cesvi, una organizzazione umanitaria presente nel Paese. Ecco cosa dice a Repubblica:

“Non c’è alcun mistero sulla morte di Claudio e Massimiliano Chiarelli. È stato un tragico incidente”. Il direttore del Cesvi Zimbabwe Loris Palentini non ha dubbi sulla morte dei due italiani, 66 e 29 anni, in missione contro i bracconieri uccisi nel National Park di Mana Pools, in Zimbabwe. Spiega: “Il report ufficiale della Zambezi Society impegnata sul territorio per la conservazione e la lotta al bracconaggio delle specie protette coincide perfettamente con il racconto sul campo della nostra collaboratrice”. Da tre anni sul territorio, il Cesvi – organizzazione impegnata in progetti di cooperazione e sviluppo nel mondo – ha tra i suoi programmi in Africa proprio l’antibracconaggio, anche a Mana Pools.

E ecco la versione condivisa: “Claudio Chiarelli e il figlio Massimiliano stavano accompagnando sei ranger a dare il cambio a tre colleghi che avevano terminato il turno e si trovavano sulle tracce dei bracconieri – riporta Palentini – gli uomini della pattuglia sul posto all’alba hanno sentito delle voci, hanno visto delle persone muoversi e hanno sparato prima di verificare chi ci fosse. Erano evidentemente molto stanchi e si trovavano realmente sulla pista dei bracconieri. Quando su quel percorso hanno trovato i Chiarelli, li hanno scambiati per i cacciatori di frodo. E poteva andare anche peggio, perché potevano colpire gli altri sei colleghi e l’amico veterinario italiano che li accompagnava. È chiaro che hanno peccato di zelo”. Palentini ha anche una spiegazione del perché hanno sparato a vista: “È successo raramente, ma di recente sono sottoposti a un forte stress, stanno alzando il livello di allerta perché il bracconaggio sta aumentando a livello esponenziale. I bracconieri sono sempre più numerosi, meglio organizzati e bene armati. Nel solo 2015 in Sudafrica sono scomparsi 1000 rinoceronti, un chilo di corno di rinoceronte vale sei-ottomila dollari e ne pesa almeno 10-15. E nel parco di Mana Pools c’è una caccia drammatica agli elefanti per le zanne”. Ma un ranger ha licenza di uccidere? “Se è su una pista e nel suo territorio o in pericolo di vita sì. Una pista c’era davvero, potrebbe essere un’attenuante al processo che arriverà, al momento è già stata aperta un’inchiesta. Ma il ranger rischia comunque 15 anni di prigione. Molto dipenderà dalla posizione dell’ambasciata italiana e della Farnesina”.