Corea del Nord, tartarughe affamate: Kim Jong-un fa uccidere direttore acquario

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2015 - 19:31 OLTRE 6 MESI FA
Corea del Nord, tartarughe affamate: Kim Jong-un fa uccidere direttore acquario

Kim Jong-un

PYONGYANG – Dopo l’architetto eliminato perché l’aeroporto da lui progettato non piaceva a Kim Jong-un, anche il direttore dell’acquario di Pyongyang è stato fatto “sparire”. Il motivo? Aver fatto morire di fame alcune tartarughe.

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa della Corea del Sud, il DailyNK, durante una visita all’acquario della capitale nordcoreana il dittatore si sarebbe lamentato dello stato di salute delle tartarughe, troppo deperite, e avrebbe lanciato strali all’indirizzo dell’amministratore della struttura. Ma non si è fermato qui. Sempre secondo l’agenzia di Seul pare che Kim Jong-un abbia fatto uccidere il direttore.

Una grande foto in prima pagina del Rodong Sinmun, il quotidiano del Partito dei Lavoratori, ha mostrato un Kim “molto contrariato” che punta il dito ammonitore e bacchetta un gruppo di funzionari in un edificio con le vasche delle tartarughe di allevamento.

Kim ha “fortemente criticato le mancanze dei suoi funzionari come manifestazione di incompetenza, modo superato di pensare e stile di lavoro irresponsabile”, ha riportato sulla visita l’agenzia di ufficiale Kcna. L’ira del leader è motivata anche dal fatto che l’azienda è stata il frutto di un’iniziativa personale del padre, il “caro leader” Kim Jong-il, da cui ha ereditato il potere alla morte avvenuta a dicembre 2011.

“I dipendenti che non sono riusciti a assorbire nelle loro menti le gesta della sua leadership (di Kim Jong-il, ndr) non potrebbero svolgere il loro ruolo di maestri della produzione”, ha aggiunto la Kcna, citando Kim. In altri termini, se tutti i funzionari agissero come in quel allevamento, la Corea del Nord non potrebbe mai raggiungere gli obiettivi visionari di suo padre: in più, “la cattiva gestione colpirebbe il prestigio del Partito dei Lavoratori”. Non è chiaro se all’ispezione sul campo siano seguite “le temute sanzioni esemplari”.

Secondo l’intelligence della Corea del Sud (Nis), Kim ha ordinato l’epurazione di una quindicina di funzionari da inizio 2015: a fine aprile sarebbe toccato a Hyon Yong-chol, capo delle Forze armate e ministro delle Difesa, giustiziato a colpi di contraerea. L’accusa è stata di non aver seguito gli ordini di Kim, per insubordinazione e incapacità, e di aver sonnecchiare in un evento militare solenne.