Dacca, giallo sul cuoco: vittima per sbaglio o basista del commando Isis?

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2016 - 15:24 OLTRE 6 MESI FA
Dacca, giallo sul cuoco: vittima per sbaglio o basista del commando Isis?

Dacca, giallo sul cuoco: vittima per sbaglio o basista del commando Isis?

DACCA – E’ giallo sul cuoco dell’Holey Artisanal Bakery, il bar di Dacca preso d’assalto venerdì da un commando di terroristi. Si chiamava Saiful Choukidar, 40 anni, identificato come terrorista dalla polizia. Ma nella rivendicazione dell’Isis, il suo nome non compare tra gli attentatori. Era lui il basista o è stato scambiato per errore per terrorista?

Secondo quanto scrive il quotidiano Dhaka Tribune, Saiful Choukidar, 40 anni, dopo essere emigrato in Germania era tornato anni fa in Bangladesh e lavorava dal 2015 come cuoco presso il frequentato ristorante.

I dubbi sono cominciati ad emergere quando dopo aver detto che l’operazione di liberazione degli ostaggi si era chiusa con l’uccisione di sei militanti, la polizia ha diffuso però solo cinque presunti loro nomi: Akash, Bikash, Don, Badhon e Ripon, che avevano fra i 20 ed i 28 anni. Ma fra le cinque foto passate ai media dalla polizia, una sarebbe invece proprio di Choukidar, identificato come Akash e ritratto con il suo camice bianco da lavoro.

L’equivoco è confermato anche dal fatto che, rivendicando l’attacco, l’Isis ha diffuso cinque fotografie dei suoi autori, sorridenti con in testa la kefia e il kalashnikov tra le mani. Tra loro però non c’è la foto del cuoco bengalese.

Durante il blitz delle forze speciali però sarebbero stati uccisi sei terroristi mentre di un altro, ferito e catturato, non si conosce l’identità. Le foto diffuse dalla polizia, come si è detto, mostrano il cadavere di Saiful che indossa la sua divisa bianca da chef. Il sospetto è che lui, musulmano e bengalese sia stato risparmiato come gli altri che “sapevano il Corano” dal commando, e ucciso per sbaglio dai militari.

Uno dei proprietari del ristorante, Ali Arsalan, si è limitato a dire che “apparentemente Saiful è morto, e stiamo cercando il suo cadavere”. Ma un cugino della vittima, Titu Dewan, ha raccontato che “quando siamo andati nell’obitorio del Combined Military Hospital (CMH) abbiamo scoperto il suo cadavere, ma le autorità stranamente non ce lo hanno voluto consegnare. E poi siamo rimasti molto sorpresi quando abbiamo visto la sua foto fra quelle degli attaccanti”.