Dallas. Polizia contro neri: da Ferguson al 12enne di Cleveland, i casi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2016 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
Dallas. Polizia contro neri: da Ferguson al 12enne di Cleveland, i casi

Dallas. Polizia contro neri: da Ferguson al 12enne di Cleveland, i casi

ROMA – Dallas. Polizia contro neri: da Ferguson al 12enne di Cleveland, i casi. Se un agente di polizia americano ti intima “freeze” (non muoverti) è meglio dargli retta, se non corrispondi al profilo razziale giusto (tutto tranne che caucasico bianco) meglio farlo con la massima circospezione, non una parola fuori posto, mani bene in vista e testa bassa. Perché, è vero come sostiene Obama, che “tutte le persone imparziali dovrebbero essere preoccupate dal problema della frequenza con cui la polizia uccide gli afroamericani”.

“Prima spara, dopo pensa”. E’ vero come dice il giudice della Corte Suprema Sonia Sotomayor che l’approccio della polizia “prima spara, dopo pensa” è un cancro del sistema giudiziario americano offuscato da arroganza e machismo, distorto da cattiva fede e razzismo.

Da un punto di vista dei rapporti razziali una bomba a orologeria, che a Dallas ha trovato la detonazione necessaria. Una tragedia nella tragedia che segue una lunga scia di sangue, in un paese dove le armi circolano liberamente e e a sparare sono tutti contro tutti, poliziotti e criminali, aspiranti martiri e ragazzini disturbati, lupi solitari e vendicatori pazzi, come ieri a Dallas.

Dallas, 5 agenti uccisi per vendetta da cecchini. “Alle 20:58 (le 2:58 in Italia, ndr) si é verificato l’incubo peggiore”, ha detto durante una conferenza stampa il sindaco di Dallas Mike Rawlings sottolineando che un totale di 11 agenti sono stati colpiti da cecchini, 5 morti e altri 6 feriti. Sul posto, ha precisato, al momento della sparatoria c’erano 100 poliziotti. In un primo momento si pensava che a sparare fossero state solo due persone, ma successivamente Brow, ha affermato che i “cecchini” erano quattro.

Polizia violenta e razzista: la scia di morti, da Staten Island a Ferguson. Da Ferguson a Cleveland, da Staten Island a Saint Louis è agghiacciante l’elenco di tutti i neri uccisi dalla polizia negli ultimi anni, azioni dove quasi sempre il dato più significativo è la sproporzione tra i reati contestati e l’eccessivo uso della forza.

Alton Sterling e Philando Castile, i due giovani afroamericani uccisi in meno di 48 ore da agenti in Louisiana e Minnesota sono solo le ultime vittime dei metodi duri della polizia nei confronti dei cittadini di colore negli Stati Uniti.

* TRAYVON MARTIN – Il caso che ha portato alla ribalta la disparità di trattamento nei confronti degli afroamericani è quello di Trayvon Martin, 17enne nero ucciso in Florida il 26 febbraio del 2012. Il ragazzo camminava con il cappuccio della felpa in testa, atteggiamento che ha insospettito George Zimmerman, vigilante volontario della zona. Tra i due è scoppiata una lite e ad un certo punto Zimmerman ha sparato a bruciapelo. L’uccisione del teenager ha scatenato manifestazioni in tutto il paese con migliaia di proteste, riprese anche l’anno successivo dopo l’assoluzione del vigilante.

* MICHAEL BROWN – Afroamericano di 18 anni, è morto il 9 agosto 2014 a Ferguson, un sobborgo di St. Louis, in Missouri. Colpito senza essere stato trovato in possesso di armi, era sospettato di aver commesso un furto in un negozio pochi minuti prima. La sua morte ha provocato manifestazioni in tutti gli Usa e atti di vandalismo a Ferguson.

* LAQUAN MCDONALD – E’ stato ucciso da un agente con 16 colpi di pistola nel Southwest Side di Chicago il 20 ottobre 2014, a 17 anni. L’agente disse che il ragazzo aveva un coltello e temeva per la sua incolumità, ma è stato incriminato.

* TAMIR RICE – Il 22 novembre 2014 viene ucciso da un agente a Cleveland, Ohio, a soli 12 anni. Tamir giocava con una pistola giocattolo e il poliziotto, pensando si trattasse di un’arma vera, ha fatto fuoco. L’agente non è stato perseguito penalmente.

* FREDDIE GRAY – Afroamericano di 25 anni, è morto a Baltimora, Maryland, dopo essere stato arrestato e caricato su un furgone della polizia con l’accusa di avere con sé un coltello a serramanico. L’episodio è avvenuto il 12 aprile 2015: il giovane è entrato in coma ed è poi deceduto per il trauma alla spina dorsale.