Datagate, Edward Snowden a Mosca. Ecuador offre asilo. Usa revocano passaporto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2013 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA
Datagate, Edward Snowden a Mosca. Poi partirà per il Venezuela

Edward Snowden (Foto Lapresse)

MOSCA – Edward Snowden ha lasciato Hong Kong. Destinazione, probabilmente, Ecuador, o in ogni caso America Latina. Quito gli ha offerto asilo politico. Gli Stati Uniti gli hanno revocato il passaporto.

L’ex consulente della Nsa (National Security Agency) è partito dall’ex colonia britannica su un volo SU 213 della compagnia aerea russa Aeroflot atterrato a Mosca nel tardo pomeriggio di domenica. Nell’aeroporto russo è stato prelevato da diplomatici venezuelani e poi ha incontrato l’ambasciatore dell’Ecuador, nella cui ambasciata a Londra si trova Julian Assange, fondatore di Wikileaks.

Il ministro degli Esteri, Ricardo Patino Aroca, aveva detto che il governo ecuadoriano avrebbe “preso in considerazione” un’eventuale richiesta di asilo di Snowden, a margine del suo incontro a Londra con Julian Assange, il fondatore di Wikileaks rifugiatosi nell’ambasciata del paese sudamericano in Gran Bretagna. “Se vuole richiedere asilo al governo ecuadoriano lo può fare, e noi naturalmente lo prenderemo in considerazione”, aveva indicato il capo della diplomazia di Quito dopo un incontro con il suo collega britannico, William Hague.

Snowden, il ventinovenne che ha scatenato lo scandalo Datagate, trascorrerà la notte nell’ambasciata venezuelana a Mosca. Il portavoce del presidente Vladimir Putin ha precisato che il Cremlino è all’oscuro dei piani di Snowden. Nel frattempo Wikileaks via Twitter ha fatto sapere di aver aiutato Snowden a lasciare in sicurezza Hong Kong e di avergli dato supporto nel trovare asilo politico in un Paese “democratico”. Insieme all’ex analista della Nsa viaggia Sarah Harrison, giornalista ed esperta legale britannica vicina a Wikileaks.

I quotidiani cinesi avevano indicato l’Islanda o l’Ecuador come meta finale, anche perché proprio in Ecuador ha trovato rifugio nell’ambasciata britannica il fondatore di Wikileaks Julian Assange.

In una nota ufficiale l’ex giudice spagnolo Baltasar Garzon, che ha già difeso Assange, ha annunciato di star fornendo assistenza legale a Edward Snowden. “Il team legale di Wikileaks ed io siamo interessati a che vengano tutelati i diritti del signor Snowden e a proteggerlo come persona. Ciò che si sta facendo al signor Snowden ed al signor Julian Assange, per aver rivelato o consentito la rivelazione di dati di interesse pubblico, è un attacco alle persone”, ha dichiarato Garzon in un comunicato.

Non l’ha presa bene, comprensibilmente, la Nsa. Il capo Keith Alexander, intervistato dalla Abc, ha detto che “Edward Snowden ha causato danni irreversibili e ha tradito la fiducia che abbiamo riposto in lui” e che la Nsa “ha rafforzato le misure di sicurezza per evitare ulteriori fughe”.

Il Dipartimento di giustizia americano ha annunciato che chiederà collaborazione ai Paesi dove Snowden andrà di collaborare.

Il governo di Hong Kong, a cui gli Usa avevano chiesto di estradare Snowden, ha detto Washington era stati avvertita in anticipo della partenza dell’ex consulente, e che lui ha lasciato il territorio “volontariamente”. Hong Kong ha anche chiesto agli Usa di “chiarire al più presto” se tra le persone spiate dalla Nsa ci siano stati anche cittadini e istituzioni dell’isola, come denunciato dallo stesso Snowden nelle due interviste al quotidiano locale South China Morning Post.

Intanto la petizione online che chiede al presidente americano Barack Obama di perdonare Snowden ha raggiungo 100 mila firme.