Disoccupato va in Brasile. Apre ristorante “La figa” e diventa il re di Copacabana

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Settembre 2016 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA
Rio de Janeiro, il capodanno sulla spiaggia di Copacabana (foto Ansa)

Rio de Janeiro, il capodanno sulla spiaggia di Copacabana (foto Ansa)

RIO DE JANEIRO – Si chiama Simone, è di Pesaro, e nel 2014 ha deciso di lasciare in Italia per trasferirsi in Brasile dove ora sta avendo molto successo. Come? Grazie alla sua piadineria che, con un’astuta mossa di marketing. Simone ha chiamato “La figa”. Figa che in brasiliano vuol dire buona sorte.

Simone, da Rio, racconta: “Ho aperto il mio locale il 9 agosto 2014. Abbiamo compiuto due anni da poco. Non trovavo lavoro in Italia. Io sono di Pesaro ma ho sempre vissuto a Riccione. Non si trovava nulla, né come pizzaiolo né come bagnino di salvataggio. Avevo 37 anni, iniziavo a preoccuparmi. A un certo punto ho detto basta. Ho preso la mia ragazza e sono partito per Rio. Con due spicci in tasca e la voglia di inventarmi un futuro. Siamo venuti a Rio e dopo tanto girare ho aperto questa pizzeria, a pochi metri dalla spiaggia di Copacabana. Ho scelto di chiamare la mia pizzeria “La Figa”, abbiamo aperto ed è stato un successo totale. Figa in brasiliano vuol dire buona sorte. La scelta del nome è stata di buon auspicio…”.

Continua Simone a raccontare la sua storia: “Siamo arrivati a Rio senza conoscere nessuno, facevamo 200 chilometri al giorno per cercare un posto buono. Tra pochi giorni ci allargheremo, oltre alla pizzeria e alla piadineria apriremo anche una pasticceria, che chiameremo sempre “La Figa”. Ho già venduto tre volte la mia ricetta a tre pizzerie diverse, il locale è sempre pieno, le cose stanno andando benissimo. A livello burocratico in Brasile è tutto più sempre. Le banche ti danno tutti i soldi che vuoi, l’accesso al credito è molto più semplice rispetto all’Italia. Io pago il 3% di tasse all’anno. Ho assunto due brasiliani con contratto regolare. Ho aperto che eravamo io e la mia ragazza, ora ho già sette dipendenti, e quando aprirò la pasticceria, tra poche settimane, se ne aggiungeranno altri. Vi rivelo una cosa: da quando ho aperto, due anni e due mesi, ho fatto solo 130 scontrini fiscali. Qui la finanza non si fa vedere, tu paghi le tue tasse ogni anno e nessuno ti rompe le scatole. Io pago una cifra fissa, poi il guadagno è mio. Ti fanno lavorare, ti fanno crescere, non ti mettono i bastoni tra le ruote. Un anno fa mi è arrivata una multa per un sacco di immondizia, è arrivato un ragazzo e in cambio di 2 pizze me l’ha tolta. Noi italiani siamo visti molto bene”.

Simone è andato via dall’Italia perché non trovava lavoro: “Litigavo sempre con i miei genitori, che mi davano del nullafacente, ma la verità è che non c’era lavoro. Ho cercato in tutti i modi, ma niente, non trovavo nulla, nemmeno a cinque euro l’ora. Adesso invece la mia fidanzata è incinta, io mi sono realizzato e tutto va alla grande. La pizza che più piace ai brasiliani? La figa. E’ una mia ricetta, ci sono salsicce, peperoncino, è molto buona. Qui la pizza al piatto costa tantissimo.

Una margherita costa 12 euro. L’Italia? Non mi manca affatto. L’Italia mi ha costretto ad andarmene. Il mio futuro è qui. In Italia non potevo permettermi nulla, qui ho costruito il mio futuro, ho comprato la macchina, due moto, mi tolgo ogni tipo di sfizio. Quando arrivano gli italiani, gli dico spesso di provare “La Figa”, la mia pizza speciale. Loro fraintendono e mi rispondono che sono arrivati qui con la moglie”.