Ebola. Oms, continua a crescere bilancio dei morti, finora 5.420

Pubblicato il 21 Novembre 2014 - 18:34 OLTRE 6 MESI FA
Vittima Ebola abbandonata in Liberia

Vittima Ebola abbandonata in Liberia

USA, NEW YORK – Continua a crescere il bilancio dei morti a causa del virus Ebola. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), infatti, l’epidemia di febbre emorragica ha provocato finora 5.420 decessi in sei paesi africani più gli Stati Uniti e la Spagna, su un totale di 15.145 persone infettate.

A fronte di questo tragico bilancio, arriva però la buona notizia della guarigione del medico ugandese di Emergency che aveva contratto Ebola in Sierra Leone: l’uomo è stato dimesso dal Frankfurt University Hospital ed era stato trasferito in Germania lo scorso 2 ottobre.

La prevista escalation del numero di casi è però confermata dall’Oms: nel suo rapporto precedente del 14 novembre scorso, erano infatti stati riportati 5.177 morti su 14.413 casi. Il nuovo bilancio è aggiornato al 16 novembre. I Paesi più colpiti restano la Liberia (2.964 morti su 7.069 casi), la Guinea (1.192 decessi su 1.971 casi) e Sierra Leone (1.250 morti su 6.073 casi). In quest’ultimo Paese, sottolinea il rapporto, sono stati registrati 533 casi in una settimana. L’ultimo Paese ad essere colpito dall’epidemia è il Mali, con cinque decessi su sei casi.

I bilanci in Nigeria e Senegal sono invariati da una cinquantina di giorni, rispettivamente con 20 casi – di cui otto mortali – e un caso. Fuori dall’Africa, si registrano quattro casi negli Usa con un decesso e un caso in Spagna, dove sono morti due missionari che erano stati infettati in Africa ed erano stati rimpatriati a Madrid.

Intanto, la Fondazione di Bill e Melinda Gates ha annunciato che supporterà con 5,7 milioni di dollari l’avvio di una sperimentazione nei paesi colpiti dal virus dell’uso del plasma di persone guarite. Lo ha annunciato la stessa ‘charity’, precisando che lavorerà al progetto insieme a una serie di Ong sotto l’egida dell’Oms. ”La scelta – spiega la Fondazione – è dettata dalla volontà di trovare cure che si possano poi distribuire velocemente una volta provata l’efficacia”.

Il sangue verrà prima analizzato per escludere la presenza di virus residuo, e poi verrà� separato nelle sue componenti con il plasma, la parte ‘bianca’ che verrà usato nei test. Il sangue di convalescenti è una delle terapie che l’Oms ha incluso nella lista di quelle potenzialmente efficaci, alcune delle quali verranno sperimentate nei prossimi mesi. Msf ad esempio ha annunciato che testerà sia questa terapia che due diversi antivirali, il brincidofovir e il favipiravir. Anche due vaccini, uno ‘italiano’ ideato dall’azienda di Pomezia Okairon e acquisito poi da Gsk e uno sviluppato dal National Institute of Health canadese, dovrebbero entrare nella fase 2 della sperimentazione entro l’inizio del prossimo anno.

E la paura del virus sta investendo ormai anche i bambini. Per questo, il Centers for Diseases Prevention and Control (Cdc) di Atlanta, Georgia, ha pubblicato sul proprio sito un ‘manuale’ per parlare del virus ai propri figli. Se i bambini sono spaventati dalle notizie su Ebola in tv o su Internet è meglio parlarne apertamente, senza nascondere il problema, è uno dei consigli. Tutti i concetti, sottolinea il documento, possono essere ‘ritagliati’ su misura a seconda dell’età, dello sviluppo e delle preoccupazioni dei piccoli.