Edward Snowden. Venezuela, Bolivia e Nicaragua offrono asilo, Usa tace

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2013 - 20:38 OLTRE 6 MESI FA
Edward Snowden. Venezuela, Bolivia e Nicaragua offrono asilo, Usa tace

Edward Snowden. Venezuela, Bolivia e Nicaragua offrono asilo, Usa tace

SAN PAOLO – Venezuela, Bolivia e Nicaragua offrono asilo ad Edward Snowden, sfidando apertamente gli Stati Unici, che tacciono. Anche se la Casa Bianca continua a chiedere l’arresto e l’estradizione della “talpa” del Datagate, gli stati dell’America latina gli offrono rifugio. Daniel Ortega, presidente del Nicaragua, la sera del 5 luglio aveva “aperto le braccia” a Snowden.

Il presidente Ortega è stato il primo a tendere la mano alla ‘talpa’ che ha denunciato il programma segreto Prism per lo spionaggio e la raccolta dei dati sulla rete a livello planetario, facendo vacillare il prestigio di Barack Obama in Europa e precipitare l’immagine degli Stati Uniti ai livelli della guerra in Iraq.

Ortega, ex guerrigliero sandinista nella lista nera di Washington dai tempi della rivoluzione contro il dittatore Anastasio Somoza, ha detto di aver ricevuto una richiesta di asilo da Snowden attraverso l’ambasciata del suo Paese a Mosca. Snowden, 30 anni, sarebbe infatti ancora bloccato nell’area transiti dell’aeroporto ‘Sheremetevo’ della capitale russa, dove è arrivato con un volo da Hong Kong lo scorso 23 giugno.

Prima delle offerte di Venezuela, Bolivia e Nicaragua, l’ex analista della Nsa si è visto rifiutare l’asilo da diversi Paesi, tra cui l’Italia, la Francia, la Cina, la Russia, il Brasile e l’India. ”Il Nicaragua è un Paese aperto, accoglieremo con piacere Snowden e gli daremo asilo, se le circostanze lo permetteranno”, ha annunciato Ortega, che ha poi puntato il dito contro i Paesi europei ”colonizzatori ed invasori, riuniti nella Nato come in un centro di intelligence per il crimine, la distruzione e la morte”. Il vecchio comandante sandinista non ha risparmiato critiche anche al suo nemico storico, accusando il governo americano di ”spiare tutto il mondo”.

Porte spalancate a Snowden anche dal successore di Hugo Chavez, Nicolas Maduro. Il presidente venezuelano ha offerto ”asilo umanitario” al ”ragazzo che ha raccontato la verita” per ”proteggerlo dalla persecuzione scatenata contro di lui dall’impero piu’ potente al mondo”.

Dalla Bolivia, infine, è giunta l’offerta di asilo ”come giusta protesta” da parte del presidente Evo Morales, che insiste nel pretendere spiegazioni sulla vicenda del suo aereo bloccato a Vienna mercoledì scorso. Il governo di La Paz ha annunciato che intende convocare gli ambasciatori di Italia, Spagna e Francia e il console portoghese (il Portogallo non ha un’ambasciata a La Paz) per avere chiarimenti sulla chiusura dei rispettivi spazi aerei al jet presidenziale di Morales, nel timore che a bordo si nascondesse il fuggitivo Snowden.

Una vicenda che i governi europei coinvolti tendono a minimizzare ma che in America latina è diventata un caso regionale, affrontato nel vertice straordinario dell’Unasur di Cochabamba. I capi di stato intervenuti nella cittadina boliviana hanno espresso solidarietà a Morales e rivolto un appello all’Onu affinché condanni la violazione dei trattati internazionali e dell’immunità diplomatica subite dal presidente boliviano.