Egitto: polizia complice dei terroristi islamici? Perquisivano i cristiani ma i kamikaze sono passati..

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2017 - 10:49 OLTRE 6 MESI FA
Egitto: polizia complice dei terroristi islamici? Perquisivano i cristiani ma i kamikaze sono passati..

Egitto: polizia complice dei terroristi islamici? Perquisivano i cristiani ma i kamikaze sono passati..

IL CAIRO – La polizia egiziana è complice dei terroristi islamici? Il sospetto, diffuso da tempo nelle comunità cristiane, ha trovato nuova sostanza negli attentati della Domenica delle Palme in cui sono morti in 45. Le bombe della Domenica delle Palme non sarebbero state nascoste nelle chiese nei giorni precedenti ma sarebbero state fatte esplodere da kamikaze entrati in chiesa poco prima degli attentati. Come hanno fatto a entrare, visto lo spiegamento di forze di polizia e i controlli cui tutti i fedeli cristiani erano stati sottoposti?

Laurice Mikhaiel, 60 anni, che abita di fronte alla chiesa, intervistato da un giornalista, ha detto: “Come abbiano potuto posizionare una bomba all’interno della chiesa, va oltre la mia comprensione. Siamo fedeli che vengono perquisiti all’entrata e all’uscita. C’è sempre la sicurezza”. Victor Fathy, 42 anni, è arrivato in chiesa circa mezz’ora dopo l’esplosione. Diversi testimoni, riferisce, gli hanno detto di aver visto un kamikaze. All’interno, le “pareti erano ricoperte di sangue e tutte le sedie erano andate in pezzi, frantumate”. Ha guardato il pavimento. “Non c’erano buche, non è stata una bomba lasciata sotto un sedile”.

Per Faiez, ci sono anche altre domande e dubbi. “Il capo della sicurezza mi ha detto che a proteggere la chiesa c’erano sette poliziotti. Che stavano facendo? Inutili”. I cristiani sono sotto attacco in Egitto da anni. Le bombe della domenica delle Palme al Cairo e Alessandria sono solo gli ultimi episodi di violenza contro i cristiani, in una catena che appare diretta conseguenza della Primavera araba che portò alla caduta del dittatore Hosni Mubarak, nel 2011.

Si tratta di uno dei regali della dissennata politica estera del duo Obama-Clinton. Pochi in Italia lo vogliono riconoscere, per pregiudizio ideologico. Ma nel resto del mondo la pensano così. Gli attacchi di domenica minacciano di allontanare ulteriormente la comunità copta ortodossa del Paese, che rappresenta il 10% della popolazione. Per decenni, i copti egiziani si sono sentiti discriminati dai musulmani del Paese, e dopo la rivoluzione del 2011 le aggressioni nei loro confronti si sono intensificate. I cristiani hanno ampiamente sostenuto l’ascesa di Sissi, salito al potere dopo la destituzione del presidente islamico eletto Mohamed Morsi, nel 2013. Dopo il suo insediamento, Sissi ha lanciato una brutale repressione nei confronti degli islamici, sostenuta da molti cristiani.

Eppure, la rabbia all’interno della comunità cristiana verso Sissi sta crescendo. Negli ultimi mesi, dopo ogni attacco il governo ha promesso di proteggere i cristiani migliorando le misure di sicurezza ma le aggressioni contro la comunità sono continuate.

A Tanta, fuori dalla chiesa, domenica i residenti cristiani e musulmani, hanno denunciato il governo e chiesto conto dell’operato. Gli scontri sono scoppiati quando i funzionari del governo provinciale hanno cercato di entrare nella chiesa. Alcuni vicini di casa erano in lacrime sui balconi, parenti e amici delle vittime erano vestite di nero.

Un uomo che stava in cima una barricata ha urlato contro un sacerdote arrivato in macchina sulla scena della carneficina. “E adesso, padre?” gridava l’uomo. “Fino a quando è il nostro sangue varrà quattro soldi? Siamo stufi! Fate qualcosa, padre!”.

L’attentato di domenica è arrivato a distanza di una settimana dall’incontro alla Casa Bianca tra Trump e Sissi, in cui entrambi i leader hanno ribadito la volontà di collaborare per combattere i gruppi estremisti come lo Stato islamico.