Film anti Islam, proteste e morti in Pakistan. Non è servito lo spot di Obama

Pubblicato il 21 Settembre 2012 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA

Lo spot di Obama e Hillary Clinton:

(Foto Lapresse)

ISLAMABAD – Non sono serviti a placare l’ira dei musulmani pakistani i 30 secondi di spot di scuse firmato Barack Obama. La denuncia del presidente americano, affiancato dal segretario di Stato Hillary Clinton, contro il film “L’Innocenza dei Musulmani” è c0stato 70 mila dollari, ma non ha evitato i morti degli scontri nelle proteste contro il film.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Victoria Nuland, aveva detto: “‘Dopo la diffusione del film molti si sono domandati, anche in Pakistan, se rifletta la visione del governo americano. E noi pensiamo che la diffusione di questi spot possa convincere milioni di pakistani che la nostra visione è diversa”. Evidentemente non è stata abbastanza convincente.

In tutto il Pakistan ci sono state proteste e scontri: a Peshawar tir e container hanno bloccato alcune strade per evitare manifestazioni nel giorno di Youm-e-Ishq-e-Rasool, Giorno di devozione per il Profeta, proclamato dal governo. Due cinema sono stati dati alle fiamme. Una persona è morta. A Karachi sarebbero rimasti uccisi negli scontri due poliziotti e quattro manifestanti. In tutto il Paese i morti per le manifestazioni sarebbero una ventina, un centinaio i feriti.

A Islamabad e nella città gemella di Rawalpindi le manifestazioni contro il film sono state violente. I cordoni di sicurezza messi a presidio delle sedi diplomatiche (soprattutto quelle americane) sono stati sfondati dai manifestanti.

A poco sono serviti i preparativi del governo pakistano, che aveva deciso di schierare militari e polizia, e addirittura di sospendere i servizi di telefonia mobile in 15 città per evitare la possibilità di accendere ordigni a distanza.