Gheddafi è vivo o morto? La Nato non ha prove

Pubblicato il 10 Maggio 2011 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA

Muammar Gheddafi

TRIPOLI – Da dieci giorni di lui non si sa nulla, tutti si chiedono dove è il rais di Libia Muammar Gheddafi. Dall’ultimo disastroso bombardamento dei “volenterosi”, quello di sabato 30 aprile dove è morto il figlio Saif al Arab, non c’è traccia di lui e la Nato dice di non avere prove.

Il colonnello libico è adesso un fantasma e questo insospettisce abbastanza: sono nove, anzi dieci giorni, dall’ultimo momento in cui era vivo, di certo.Un’assenza che è già diventata un giallo: che fine ha fatto? Quello che sembra più plausibile è che sia rimasto ucciso da una bomba della Nato e gli indizi non sono pochi.

Secondo il racconto di un ambasciatore a Tripoli fatto alla Stampa «quella notte, la notte del bombardamento Nato, ci hanno portati in quella casa ed era tutto distrutto. La Nato ha utilizzato delle bombe speciali, di quelle che creano una violentissima pressione in orizzontale. Insomma, è difficile sopravvivere agli effetti di quelle bombe…».

Proviamo a ricostruire cosa è successo. Siamo al 10 maggio, il 30 aprile è la data dell’ultimo messaggio di Gheddafi: è pronto a una tregua, almeno a parole.

Poi lancia un avvertimento all’ex amico Silvio Berlusconi che invece ha dato il via libera agli aerei italiani per intervenire anche con le bombe: “L’Italia stia attenta”.

Infine, nel cuore della notte le forze alleate puntano al palazzo del colonnello: il figlio, la moglie e tre nipotini del rais Mohammad, Hanibal e Aisha  muoiono tutti. Almeno la notizia è arrivata così, perché in realtà i testimoni hanno raccontato che i loro corpi appena arrivati nella camera ardente erano avvolti in teli bianchi. Il vicario apostolico di Tripoli, monsignor Giovanni Martinelli, ha detto di Saif al Arab: «Il cadavere era troppo sfigurato…».

Che Gheddafi padre sia vivo o morto resta un mistero: intanto otto raid aerei notturni nell’arco di tre ore hanno attaccato Tripoli e missili Nato avrebbero colpito il bunker del rais (i diretti interessati però negano). Nel frattempo Saif al Islam sembra abbia già ereditato la guida dell’offensiva dei ribelli.