Gilberto Valle, “poliziotto cannibale” virtuale: va condannato sì o no?

di Gianluca Pace
Pubblicato il 14 Marzo 2013 - 12:11| Aggiornato il 3 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Gilberto Valle, agente della polizia di New York è stato condannato per aver progettato di torturare, cuocere e mangiare un centinaio di donne tra cui la moglie, Kathleen Mangan.

Il poliziotto ‘aspirante cannibale’ è stato condannato prima di aver commesso il crimine. Condannato per aver progettato, aver scritto sul Web di voler uccidere, di voler torturare e di voler mangiare centinaia di donne. Crimini poi mai avvenuti. Omicidi mai commessi. Carne mai mangiata.

In America tra Tv, radio e giornali il dibattito è aperto. Giusto condannare una persona solo per l’intenzione di voler uccidere? Giusto condannare una persona prima del crimine?

A denunciare il poliziotto la stessa moglie,  Kathleen Mangan che ha scoperto tutto dopo aver acceso, casualmente, il Pc del marito. La moglie è diventata sospettosa probabilmente dopo aver letto frasi come “Ho l’acquolina in bocca mentre penso a quella donna, a come la mangerò. Pensavo di cucinarla a fuoco lento, di tenerla viva il più possibile. Ho in mente di farle fare la fine di un bel tacchino” oppure “Ma quanto è grande il tuo forno? Basta ripiegarle le gambe e ci entrerà benissimo”.

Frasi sufficienti secondo la polizia federale e la Corte per arrestare e condannare l’agente di Polizia. Non solo fantasie o perversioni ma progetti di crimine. Julia L. Gatto, avvocato difensore di  Gilberto Valle al NY Times denuncia: “Sono esterrefatta, così si condanna un uomo per i suoi pensieri. Ok, d’accordo pensieri orribili, brutti ma sempre e solo pensieri. E in America non si processano le persone per questo. Io continuerò a lottare per lui”.

 Joseph DeMarco, ex capo dell’unità di cybercrimine di New York, difende il poliziotto: “Siamo affascinati dai forum, dalle chat ma spesso sono semplici metodi di comunicazione come il telefono o le e-mail e quando emergono elementi criminali vanno perseguiti: il mezzo non c’entra. È la stessa cosa che accade quando si scoprono dei terroristi che progettano attentati sul web”. Libertà violata o libertà difesa?