Hitler perse la guerra per colpa del Parkinson. Ennesimo studio, altre polemiche

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Agosto 2017 - 12:27 OLTRE 6 MESI FA
Hitler perse la guerra per colpa del Parkinson. Ennesimo studio, altre polemiche

Hitler perse la guerra per colpa del Parkinson. Ennesimo studio, altre polemiche

ROMA – Hitler perse la guerra per colpa del Parkinson. Ennesimo studio, altre polemiche. Che Adolf Hitler fosse affetto dal Parkinson era un’acquisizione scientifica che circola da decenni, eppure ogni tanto viene ripescata: uno dei più assidui è il neorologo americano di origine indiana Raghav Gupta dell’università di Pittsburgh. La sua tesi, già ampiamente confutata e respinta dall’associazione italiana malati di Parkinson due anni fa, suggerisce il legame della malattia degenerativa con le scelte in campo bellico del fuhrer, scelte rovinose dettate da comportamenti irrazionali o autolesionisti di un cervello gravemente affetto dalla progressione del morbo.

Malattia che spiegherebbe anche brutalità e assenza totale di compassione. L’analisi meticolosa delle immagini dal ’33 al ’45 mostrerebbe inequivocabilmente l’avanzare irreversibile per esempio del tremolio delle mani, il confronto con i dati storici avallerebbe la tesi. Di empirico e scientifico, non c’è molto.

Poco laboratorio, ma in compenso titoli sui giornali e, ricordano all’associazione dei pazienti di Parkinson, facile sensazionalismo su una malattia di cui poco si sa se non che non c’è una  cura e che è oltraggioso associare chi ne è colpito al volto disumano di un personaggio come Hitler.

I ricercatori pensano che questa condizione psico-fisica, avrebbe portato il fuhrer ad attaccare prematuramente la Russia nel 1941. Uno studio precedente, invece, aveva già insistito sul fatto che invadere la Russia prima di aver sconfitto la Gran Bretagna sul fronte occidentale fu un chiaro segno della sua alterazione dovuta alla malattia. Lo studio contesta anche altre decisioni sbagliate, come l’incapacità di difendere la Normandia nel 1944 e quella di prolungare l’assedio a Stalingrado nel 1942. Inoltre, il suo temperamento crudele e spietato potrebbe benissimo essere associato al Parkinson. (Daily Mail)