Russia: domati incendi vicino alle centrali nucleari, ma resta il pericolo radioattività

Pubblicato il 12 Agosto 2010 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA

Sono almeno sei gli incendi boschivi individuati ed estinti questa settimana nella regione di Bryansk, che si trova nella parte della Russia dove alcuni esperti hanno denunciato un “rischio radioattivo”. Lo ha annunciato il ministero delle Situazioni di Emergenza di Mosca. Nell’ovest della Russia, infatti, i roghi stanno minacciando di propagare le particelle radioattive retaggio del disastro nucleare di Chernobyl nel 1986: le autorità hanno potenziato i pattugliamenti nei boschi per impedire alle fiamme di raggiungere le aree contaminate. Le autorità russe riferiscono che sono rimasti inalterati i valori di radioattività.

Nella zona fortemente contaminata di Brjansk, ha spiegato l’esperto Vladislav Bolov del ministero della Difesa, citato dall’agenzia Interfax, non vi sono state modifiche rispetto ai vai valori medi dell’anno scorso. Anche il servizio metereologico russo ha assicurato che non si registrano aumenti della radioattività in alcuna delle aree colpite da passate contaminazioni radioattive e adesso investite dagli incendi. Nei giorni scorsi, alcuni esperti avevano paventato che il vento e l’opera di spegnimento degli incendi in queste aree avrebbero potuto favorire l’ascesa nell’atmosfera di particelle radioattive depositate sul terreno che avrebbero così potuto migrare in altri territori.

La regione di Bryansk è la parte della Russia che ha sofferto di più quando (il 26 aprile 1986) il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl esplose durante un test espellendo nuvole radioattive sulla parte occidentale dell’Unione sovietica e sul nord Europa. Ambientalisti ed esperti forestali hanno avvertito che la polvere radioattiva potrebbe essere pericolosa, anche se le quantità sarebbero probabilmente contenute. Il ministero aveva inoltre segnalato incendi boschivi sporadici la scorsa settimana ma ha chiarito che sono stati tutti domati.

Intanto questa mattina il traffico ferroviario che porta alla città di Sarov, 500 km a est di Mosca, e’ stato interrotto per combattere le fiamme che minacciano il vicino centro di ricerca nucleare militare, dove ieri e’ tornato l’allarme, inducendo la direzione dell’impianto a chiedere l’annullamento del ritiro dei pompieri. Il traffico e’ stato sospeso per consentire l’arrivo e l’utilizzo di uno speciale treno cisterna con grandi quantita’ d’acqua e pompe potenti.

Secondo la cellula di crisi, aerei ed elicotteri effettuano numerosi sganci d’acqua sui roghi nella zona della centrale, isolata con disboscamenti e sbancamenti di terreno.