Insetti, ne mangiamo 1783 specie. E loro predano un quinto del nostro cibo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2015 - 20:31 OLTRE 6 MESI FA
Insetti, ne mangiamo 1783 specie. E loro predano un quinto del nostro cibo

Insetti, ne mangiamo 1783 specie. E loro predano un quinto del nostro cibo

ROMA – Mangiamo 1.783 specie di insetti e facciamo bene: contengono molte proteine e vitamine del gruppo B. Non avete capito male: mangiamo. O meglio, due miliardi di persone in 124 Paesi del mondo li mangiano. Sono per lo più abitanti dell’Asia, del Sud America, dell’Africa e dell’Australia. Si cibano di cavallette, grilli e formiche. 

Ma se noi umani cominciamo a mangiare insetti, loro da tempo sono predatori del nostro cibo.

”Dal 10% al 20% del cibo del mondo viene perso per colpa degli insetti e i danni più gravi sono nelle aree più povere del mondo”, sottolineano Pio Federico Roversi e Valeria Francardi, ricercatori del Centro ricerche agricoltura (Cra) per l’agrobiologia di Firenze, che hanno stilato una sorta di atlante dei ‘buoni e cattivi’ tra gli insetti, che rappresentano oltre il 65% del totale della biodiversità tra circa 9 milioni di specie animali.

Spiegano i due ricercatori:

 

”Con riferimento alla sola Italia le stime per difetto già parlano di circa 500 milioni di euro persi dal settore agricolo per fattori diversi, insetti inclusi, per mancata produzione in castagneti, oliveti, agrumeti, senza dimenticare l’apicoltura costretta a convivere con la Varroa e di recente con altri aggressori alieni come il Piccolo coleottero degli alveari e la Vespa velutina”.

Anche il pinolo, ingrediente essenziale del pesto ligure, è una produzione di nicchia italiana messa ko dalla Cimice americana delle conifere, ma i laboratori Cra, con un progetto del ministero delle Politiche agricole, hanno individuato e introdotto in Italia un nemico naturale che si riproduce nelle uova dell’insetto ”cattivo”.

Tuttavia, ricordano i ricercatori Roversi e Francardi,

”è folta la schiera di insetti buoni senza i quali scomparirebbero mele, arance, ciliegie, e le orchidee. Se improvvisamente scomparissero gli insetti demolitori incaricati di avviare la degradazione della sostanza organica formata dalla mole di foglie e rami che nelle foreste ogni anno cade al suolo, stimata per le faggete italiane in oltre 2,7 tonnellate, questi boschi scomparirebbero nel volgere di qualche decennio, seppelliti sotto una montagna di detriti vegetali”.

Utile persino lo scheletro degli insetti: formato principalmente da chitina, da cui si può ottenere chitosano, impiegato nei farmaci e per purificare l’acqua da pericolosi inquinanti. Pagella buona anche per gli insetti predatori o parassitoidi che impediscono ad altre specie di distruggere i raccolti o rendere taluni ambienti invivibili.