L’Iran dice basta al controllo delle nascite, Ahmadinejad: “E’ un piano colonialista”

Pubblicato il 28 Luglio 2010 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA

Mahmud Ahmadinejad

Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha attaccato la campagna per il controllo delle nascite che negli ultimi 20 anni e’ riuscita a riportare sotto controllo l’esplosione demografica nel Paese, denunciandola come un ”piano colonialista” contro la Repubblica islamica e invitando la gente a fare più figli.

Il sito presidenziale riferisce oggi le dichiarazioni fatte da Ahmadinejad all’inaugurazione di un piano per l’assistenza all’infanzia durante la quale ha annunciato anche l’apertura di un conto in banca per ogni bambino nato quest’anno finanziato dal governo con dieci milioni di rial (circa 750 euro) ciascuno. A questi verrà aggiunta una somma annuale fino al compimento dei 18 anni.

Ahmadinejad se l’è presa in particolare con lo slogan ‘Due figli sono abbastanza’, uno dei cavalli di battaglia della campagna di controllo delle nascite avviata fin dal 1989 dall’allora presidente Akbar Hashemi Rafsanjani e proseguita durante i governi del suo successore, Mohammad Khatami.

”Le fonti di sostentamento vengono solo da Dio – ha affermato l’attuale presidente -. Ma alcuni pensano di prendere il posto di Dio e con i loro calcoli materialisti e ristretti dicono che due figli sono abbastanza. Mentre secondo gli insegnamenti religiosi non c’è patrimonio più prezioso dei figli”.

L’Iran ha oggi una popolazione di circa 75 milioni di persone, piu’ del doppio di quella di prima della rivoluzione del 1979. Negli anni ’80 la crescita demografica raggiunse un picco del 3,2 per cento all’anno, uno dei dati piu’ alti al mondo. Una campagna propagandistica martellante, interventi quali la distribuzione gratuita di anticoncezionali – ma solo per le persone sposate – e il cambiamento dei costumi sociali, con sempre più donne lavoratrici, hanno provocato una riduzione della crescita intorno all’1 per cento, una delle diminuzioni più rapide registrate a livello mondiale.