Isis, Jihadi John pensava a suicidio: “Perseguitato dai servizi segreti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2015 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA
Isis, Jihadi John pensava a suicidio: "Perseguitato dai servizi segreti"

“Jihadi John” Mohammed Emwazi

LONDRA – Nel 2010 Jihadi John’, il boia britannico dell’Isis, si sentiva perseguitato dai servizi segreti britannici al punto da minacciare il suicidio. Lo rivelano le email scritte dal ‘boia dell’Isis’ a un giornalista del Mail on Sunday contattato da Emwazi per denunciare i presunti abusi degli 007.

“Sono un condannato a morte”, scriveva, “non tanto perché mi ucciderà l’MI5, ma perché un giorno prenderò tante di quelle pasticche che dormirò per sempre. Voglio solo scappare da quelle persone!”.

Nelle sue email al Daily Mail, ‘Jihadi John’ sosteneva che uno 007 in incognito aveva finto di voler acquistare il suo pc portatile solo per incontrarlo.

“Mi ha stretto la mano e mi ha chiamato con il cognome, ma sull’annuncio non c’era il cognome! Sono rimasto scioccato, erano loro! Lo so che erano loro”, scriveva Emwazi il 14 dicembre 2014.

Robert Verkaik, il capo della redazione interni del Daily Mail che incontrò ‘Jihadi John’ dopo aver ricevuto i suoi messaggi, lo descrive come una giovane “paranoico” e vittima di “manie di persecuzione”.

Dei presunti abusi da parte del MI5 Emwazi aveva parlato anche con il gruppo di attivisti musulmani Cage, in questi giorni finiti nella bufera per aver accusato i servizi segreti di essere responsabili della radicalizzazione di giovani musulmani.

“Mi impediscono di vivere la mia nuova vita”, scriveva dopo che nel 2010 era stato fermato dai servizi mentre tentava di partire per il Kuwait. “Mi sento in gabbia. Una persona in prigione e controllata dagli agenti segreti”, si lamentava con Cage dopo che gli era stato ritirato il passaporto.

L’ultima email di Emwazi a Cage risale al gennaio 2012. “Eccomi! Sono tornato! Scusate per il mal di testa che vi faccio venire!”