Isis sa produrre armi chimiche. Onu: “Già usate in Siria”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2016 - 17:22 OLTRE 6 MESI FA
Isis sa produrre armi chimiche. Onu: "Già usate in Siria"

Isis sa produrre armi chimiche. Onu: “Già usate in Siria”

ROMA – L’Isis è in grado di produrre armi chimiche e, in Siria, le avrebbe già usate. E’ quello che contiene un rapporto dell’Onu. Il contenuto lo anticipa La Stampa:

Tra il 2014 e il 2015 sono avvenuti nuovi attacchi, soprattutto con cloro e iprite, anche nota come gas mostarda. L’Onu e l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche hanno ricevuto nuovamente l’incarico di condurre le ispezioni, guidate dall’argentina Virginia Gamba, ma stavolta con il mandato di puntare il dito sui colpevoli. Il rapporto su questi controlli verrà presentato oggi al Consiglio di Sicurezza, però i suoi contenuti erano già stati anticipati nei giorni scorsi, probabilmente da fonti americane che volevano mettere in difficoltà la Russia e Assad. Gli ispettori hanno analizzato nove attacchi in sette città diverse, e sono arrivati alla conclusione che il regime siriano ha usato il cloro in almeno due occasioni, e l’Isis ha adoperato il gas mostarda in un’altra, nel villaggio di Marea. Gli altri attacchi sono stati confermati, ma senza stabilire con certezza i responsabili.

In Siria il regime di Assad ha prodotto e usato armi chimiche, così come il defunto regime di Saddam Hussein in Iraq ha lasciato incustodito il suo arsenale chimico. Ma quello che preoccupa gli osservatori Onu è che l’Isis sarebbe in grado di produrre autonomamente armi chimiche, non solo di utilizzare sui civili quelle eventualmente rubate.

Questo corollario del rapporto, anche se non esplicito, apre un altro problema politico: gli Usa, la Russia, e gli altri Paesi chiave del Consiglio di Sicurezza, riusciranno almeno ad accordarsi su come prevenire la minaccia? Il tema non sarebbe all’ordine oggi, ma già nei mesi scorsi si era discussa l’ipotesi di approvare una risoluzione per allargare le ispezioni chimiche ai «non state actors», ossia le entità non statali e terroristiche, però gli Usa avevano frenato. La speranza ora è che ci possa essere un’accelerazione su questo fronte, e in generale sulla ricerca di una soluzione politica alla guerra siriana.