Isis, video con bimbi boia. Un britannico: “Quello è mio figlio”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2016 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Isis, video con bimbi boia. Un britannico: "Quello è mio figlio"

Isis, video con bimbi boia. Un britannico: “Quello è mio figlio”

LONDRA – Isis diffonde un video in cui cinque bambini giustiziano altrettanti prigionieri. E un uomo inglese riconosce uno di loro: “E’ mio figlio”. L’uomo, che ha chiesto di mantenere l’anonimato, ha raccontato alla stampa britannica che il biondino in mimetica e pistola in mano dell’ultimo agghiacciante filmato diffuso dal cosiddetto Stato Islamico è il suo piccolo Jojo.

La madre del bambino è Sally Jones, 47 anni, che l’Onu ha inserito tra i terroristi più ricercati al mondo dopo essere fuggita in Siria con Jojo nel 2013. “Era un ragazzino brillante, normale, gli piaceva inseguire gli insetti e correva nel parco”, ha raccontato il padre. “E’ sconvolgente vederlo così ora, la madre gli ha fatto il lavaggio del cervello”.

Jojo è nato nel 2004 nel Kent, a Chatam in Gran Bretagna, luogo d’origine della madre. I genitori si separarono subito dopo la nascita del figlio e la donna si convertì all‘Islam, sposò un musulmano estremista di 25 anni più giovane di lei, Junaid Hussain, e insieme fuggirono in Siria dopo aver cambiato il nome di Jojo in Hamza.

Hussain morì nell’attacco di un drone lo scorso anno. Nei mesi successivi, usando il pseudonimo di Umm Hussain al-Britani, Sally ha postato su vari social network foto raccapriccianti dove compare vestita di nero, con il viso coperto da un velo, in mano un AK-47, e minaccia di decapitare i cristiani con un coltello ed elogia Osama bin Laden.

“Come fa una madre a mettere il figlio in una situazione così pericolosa”, chiede un amico di famiglia intervistato dal Daily Mail. Nel video di propaganda dell‘Isis, il bambino viene chiamato Abu Abdullah al-Britani, un nome di guerra spesso usato dai terroristi provenienti dalla Gran Bretagna. Insieme a lui, un bambino egiziano, uno curdo, uno tunisino e uno uzbeko. Con indosso le divise militari e bandana nere, i bambini puntano le loro armi in aria prima di metterle contro la nuca degli ostaggi e sparare. Il Foreign Office si è detto a conoscenza del video, ma non è in grado di rilasciare ulteriori commenti.