Istanbul, calma precaria dopo guerriglia urbana a Gezi Park. Amnesty: “2 morti”

Pubblicato il 2 Giugno 2013 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA
Istanbul, calma precaria dopo guerriglia urbana a Gezi Park. Amnesty: "2 morti"

Istanbul, calma precaria dopo guerriglia urbana a Gezi Park. Amnesty: “2 morti”

ISTANBUL –  E’ tornata una calma precaria domenica mattina a Istanbul dopo i violenti scontri di sabato, fra decine di migliaia di manifestanti anti-governativi e le forze antisommossa che secondo Amnesty International avrebbero fatto due morti e più di mille feriti. Il bilancio ufficiale del governo turco è invece di 79 feriti, 53 civili e 26 agenti. Nella notte ci sono stati ancora scontri a Istanbul e Ankara vicino agli uffici del capo del governo Recep Tayyip Erdogan. La polizia ha caricato, usando anche gas lacrimogeni, proiettili di gomma e cannoni ad acqua sulle migliaia di manifestanti che si avvicinavano gridando ‘‘Tayyip Istifa” (‘Tayyip vattene’, ndr).

Il movimento di rivolta, partito lunedì scorso da una protesta contro la distruzione del Gezi Park, nel cuore di Istanbul, si è esteso a tutto il Paese. Ci sono state manifestazioni in 90 città turche, mille persone sono state arrestate. E’ ora secondo diversi analisti – alcuni dei quali parlano di una ”primavera turca”, dopo quelle arabe – il più importante contro il governo da quando è arrivato al potere nel 2002.

Piazza Taksim, cuore della Istanbul europea riconquistato sabato pomeriggio dai manifestanti dopo che la polizia ha tolto l’assedio, è rimasta presidiata tutta notte da centinaia di persone. Nuove concentrazioni sono state autoconvocate dalle reti sociali per il pomeriggio. La tensione rimane alta.

Dai siti arriva una valanga di denunce per la estrema brutalità della polizia turca, che ha coperto i manifestanti di gas lacrimogeni, sparandoli ad altezza d’uomo, e pallottole di gomma. Sui social network circolano migliaia di video e foto di feriti gravi, di scene di caccia all’uomo e di grande brutalita’ da parte delle forze dell’ordine. Quattro manifestanti, colpiti agli occhi, hanno perso la vista.