Istanbul, il fumettista Claudio Calia: “Ecco cosa ho visto”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2016 - 06:15 OLTRE 6 MESI FA
Istanbul, il fumettista Claudio Calia: "Ecco cosa ho visto"

Istanbul, il fumettista Claudio Calia: “Ecco cosa ho visto”

PADOVA – Claudio Calia, disegnatore per BeccoGiallo editore, si trovava all’aeroporto Ataturk di Istanbul martedì sera, quando alcuni terroristi hanno fatto 43 morti e centinaia di feriti. Ha descritto il suo inferno in una vignetta pubblicata dal quotidiano La Nuova Venezia, che ha raccolto anche il suo racconto.

“Ero partito da Bologna, direzione Iraq, e ad Istanbul dovevo solo cambiare volo. Il mio unico pensiero era trovare il gate per ripartire: giravo con questa ossessione in testa senza curarmi delle folle che correvano in direzione opposta. Ho notato distrattamente la confusione, ma sul momento ho pensato a qualche scena di panico all’italiana, in stile ritardi di Trenitalia. Poi è arrivato l’sms del mio editore: “attentato a Istanbul. Stai bene?” diceva. Ho pensato scherzasse. Subito dopo ho guardato in basso, accorgendomi in quel momento che al piano sotto di me era pieno di ambulanze, polizia, vetri rotti. Sono stato fortunato: se il mio aereo fosse arrivato poco prima avrei rischiato la vita, se fosse arrivato pochi minuti dopo sarei rimasto bloccato in aereo tutta la notte, come è successo ad una ragazza che doveva ripartire con me. Invece sono potuto scendere ed uscire. Ho ricevuto molta solidarietà dall’Italia: mi hanno ricaricato il telefono ed un’amica padovana mi ha messo in contatto con un’altra amica italiana che vive qui in Turchia. Mi è venuta a prendere, mi ha ospitato per la notte e, conoscendo il turco, mi ha aiutato a fare il nuovo biglietto: dovrei partire stanotte”.

Claudio Calia è nato a Treviso nel 1976 e vive a Padova. Istanbul era solo una tappa del suo viaggio verso il Kurdistan iracheno, dove sarebbe dovuto andare per un progetto coordinato dall’associazione “Un ponte per…”, per raccontare la società civile irachena che resiste ai fondamentalismi.