Caso Petraeus, Jill Kelley chiese 80 milioni per una mediazione

Pubblicato il 18 Novembre 2012 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Jill Kelley, la terza donna dell’affare Petraeus, ha chiesto una commissione di 80 milioni di dollari a un uomo di affari di New York, dicendo che grazie alla sua influenza gli avrebbe permesso di chiudere un contratto da capogiro in Corea del Sud. Secondo quando dichiarato dal businessman Adam Victor alla Cnn, Kelley sosteneva di essere una rappresentante del governo coreano, e di poter intervenire per firmare un accordo da 4 miliardi di dollari per la fornitura di gas naturale. Ovviamente, dietro lauto compenso.

”Ha cercato di vendersi per qualcuna che non era”, ha ribadito. La donna – come precisato dal ministero degli esteri dello Stato asiatico – ha infatti un semplice titolo onorifico che non comporta alcuna responsabilità ufficiale. ”Le ho detto che era una pazza”, ha spiegato Victor, presidente di TransGas Development Systems. La commissione milionaria avrebbe fatto comodo alla 37enne della Florida e al marito chirurgo: i due infatti sono indebitati fino al collo, e dal 2010 stanno combattendo in tribunale contro le banche, che vorrebbero pignorare alcuni immobili tra cui la villa su Bayshore Boulevard – a Tampa – valutata 1,5 milioni di dollari.