Josef Mengele, l’angelo della morte nazista sfuggito almeno due volte al Mossad

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2017 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Josef Mengele, l'angelo della morte nazista sfuggito almeno due volte al Mossad

Josef Mengele, l’angelo della morte nazista sfuggito almeno due volte al Mossad

BERLINO – Il Mossad, agenzia d’intelligence israeliana, si fece sfuggire almeno due occasioni per catturare il criminale nazista Josef Mengele, l'”angelo della morte” che nei campi di concentramento sottopose i prigionieri a scioccanti e crudeli esperimenti di eugenetica e mandò alla morte centinaia di migliaia di ebrei.

A rivelarlo è Rafi Eitan, un ex agente oggi 90enne che nel 1960 era a capo della missione in Argentina per catturare Adolf Eichmann, ritenuto uno dei maggiori responsabili operativi dello sterminio degli ebrei. Eitan, sostiene che durante la “caccia” a Eichamann, insieme al team scoprirono l’abitazione dove si nascondeva Mengele, scrive il Daily Mail.

“Mentre catturavamo Eichmann, Mengele viveva a Buenos Aires. Abbiamo trovato il suo appartamento e tenuto sotto osservazione”, ha detto alla radio pubblica israeliana, ma il Mossad declassificò l’operazione per la cattura di Mengele.

Il quotidiano Yediot Aharonot, ha affermato che Mengele, come primo ufficiale medico di Auschwitz con un semplice cenno della mano, aveva “mandato centinaia di migliaia di ebrei nelle camere a gas”.

Eitan ha detto che prima di catturare Eichemann a Buenos Aires e farlo salire a bordo di un aereo El Al, il capo dell’agenzia, Issar Harel, volle che si muovessero anche per prendere Mengele e che, per questo, ebbero una discussione.

“Non volevo eseguire due operazioni allo stesso tempo: una era sicura e, secondo la mia esperienza, quando si tenta di farne un’altra, si mettono a rischio entrambe”.

Arrivarono a un compromesso: Eitan rimase in Argentina per sorvegliare Mengele, mentre i colleghi portarono Eichmann in Israele dove poi fu processato e impiccato.

“Mengele non era a casa e i vicini dissero che sarebbe tornato dopo una settimana. Abbiamo aspettato ma, nel frattempo, la cattura di Eichmann era stata resa pubblica e Mengele non tornò più nell’appartamento a Buenos Aires”.

Ma il team del Mossad, perse un’altra occasione quando fu avvistato in Brasile, aggiunge Eitan. “Alla fine del 1962 Mengele è stato identificato in una fattoria vicino a San Paolo”.

Issar Harel, nel frattempo si era dimesso e i nuovi capi del Mossad non diedere il via libera all’operazione contro Mengele, affermando che, in tutto il mondo, avevano altre priorità.

In un’intervista alla radio dell’esercito israeliano, Ronen Bergman del Yediot Aharonot, ha detto che dai documenti del Mossad sono emersi alcuni imbarazzanti scivoloni, agenti che cercavano Mengele in Paraguay quando invece era in Brasile.

Sul quotidiano israeliano, Bergman ha scritto che nel 1983, in una costosa missione a Berlino Ovest seguirono la pista del figlio di Mengele, Rolf, che si presumeva portasse al padre ma anche in quella circostanza, il dottor Morte non fu catturato.

Mengele, in base ad alcune ricerche, nel 1979 era già morto in Brasile, affogando mentre nuotava. Nel 1985 fu esumato il corpo e confermato il decesso del criminale nazista.