Ken e Jocelyn Elliott rapiti in Burkina Faso da al Qaeda

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Febbraio 2016 - 23:52| Aggiornato il 6 Febbraio 2016 OLTRE 6 MESI FA
Ken e Jocelyn Elliott rapiti in Burkina Faso da al Qaeda

Ken Elliott (Foto da Facebook)

OUAGADOUGOU – Ken e Jocelyn Elliott sono stati rapiti in Burkina Faso da Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). La sigla terroristica ha rivendicato il rapimento della coppia di anziani cooperanti australiani, entrambi di circa 80 anni, avvenuta nel nord del Burkina Faso il 15 dicembre, annunciando che rilascerà la donna.

I due, che per oltre 40 anni hanno gestito un ospedale con 120 posti letto, furono rapiti nella cittadina di Djibo, dove risiedono, lo stesso giorno in cui un commando armato di Aqmi attaccava un albergo di lusso per stranieri e un caffè nella capitale del Burkina Faso, Ouagadougou.

“Il motivo principale del loro rapimento è provare a ottenere il rilascio dei nostri uomini detenuti che soffrono per la loro prigionia e per la privazione dei loro diritti basilari”, dice il messaggio di rivendicazione. La donna sarà rilasciata, si dice, “in ossequio al principio di Al Qaeda secondo cui le donne non vanno coinvolte nella guerra”.

 

Lo scorso 16 gennaio il terrorismo jihadista ha colpito duramente il Burkina Faso, trasformando un hotel di lusso, lo Splendid, e un ristorante per stranieri nella capitala Ouagadougou in un inferno di morte, piombo e fiamme che hanno squarciato la notte per oltre 12 ore, uccidendo anche un bambino italiano.

L’azione è stata rivendicata da Al Qaeda per il Maghreb Islamico (Aqmi). A fronte di 126 persone (fra cui un ministro burkinabè) portate in salvo, 33 delle quali ferite, i quattro terroristi, fra i quali due donne, si sono lasciati dietro un bilancio di 23 persone trucidate di ben 18 nazionalità.

Ed è stata proprio la massiccia presenza militare francese nel Sahel a indirizzare la mano dell’Aqmi: “Una vendetta contro la Francia e i miscredenti occidentali”, ha dichiarato il ramo nordafricano di Al Qaeda, captato dal Site, che ha precisato che l’assalto è stato compiuto da “combattenti del battaglione Morabitoun” (le Sentinelle) facente capo a Moktar Belmoktar, già autore dell’assalto all’impianto del gas in Algeria e lo stesso che a novembre, in un’impresa simile pochi giorni dopo l’azione dell’Isis a Parigi, compì un analogo massacro all‘hotel Radisson Blu di Bamako, nel vicino Mali: bilancio 20 morti.

Un gesto compiuto in coordinamento con l’Aqmi e con il quale ha siglato la riconciliazione, dopo le voci che davano Belmoktar in fuga verso i “rivali” dell’Isis.