Kim Jong-nam: cronaca di un omicidio di Stato. Le donne, il veleno…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Febbraio 2017 - 14:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La vittima: Kim Jong-nam, fratellastro del dittatore nordcoreano, Kim Jong-un. I sicari: due donne arrestate, una vietnamita e un’indonesiana, assieme al fidanzato indonesiano di una delle due. Un mandante: l’incostante e sanguinario dittatore Kim Jong-un. Il movente, il solito: il fratellastro ha criticato il regime sognando una qualche forma di apertura e per questo viveva in esilio con l’incubo di venir assassinato. L’arma del delitto: agenti tossici spruzzati su un fazzoletto fatto inalare a tradimento alla vittima designata, più mini-siringa a forma di penna stilografica, veleno insomma, di cui è sconosciuta la composizione. Scena del crimine: aeroporto internazionale di Kuala Lumpur in Malesia, vicino a un chiosco in prossimità del controllo bagagli. Data: ore 9 di mattina, 13 febbraio 2017.

La dinamica. Un uomo con cappellino da baseball, orientale, pingue, sta guadagnando il check in ingannando il tempo prima di sottoporsi al controllo bagagli. Lo seguono due donne di una certa avvenenza, orientali, una indossa una maglietta con vistosa scritta “LOL”. Le due donne improvvisamente si avventano sull’uomo, una gli schiaccia un fazzoletto sul viso costringendolo a respirare le sostanze tossiche, l’altra – è da confermare – gli inietta qualcosa da una siringa nascosta nella mano. Veloci le due si dileguano (ma non sono invisibili all’occhio delle telecamere), l’uomo chiede aiuto, viene trasportato prima in infermeria poi all’ospedale, ma è tutto inutile.

I protagonisti. Il passaporto dell’uomo riporta l’identità – fittizia – di Kim Chol, lo stesso nome del suo profilo Facebook (e gli investigatori sospettano che una certa avventatezza social alla fine lo abbia condannato). In realtà si tratta appunto di Kim Jong-nam, dignitario caduto in disgrazia, “piccolo generale” era chiamato prima di dover espatriare. Le due donne: Doan Thi Huong,  28 anni, la killer con la maglietta “LOL”, e Siri Aishah, 25 anni passaporto indonesiano, il fidanzato di quest’ultima, Muhammad Farid Bin Jalaluddin, in possesso di passaporto indonesiano, ha 26 anni ed è stato arrestato nella città di Ampang, nello Stato di Selangor.

La storia che non sta in piedi: ucciso per scherzo. Lo si può leggere sul Daily Mail. La ragazza con la maglia griffata LOL sostiene -assicurano fonti della polizia malese – che sarebbe stata avvicinata da due donne e 4 uomini che le avrebbero proposto di offrirsi per collaborare a uno scherzo ai danni dell’uomo con il cappellino. Non sapeva che quella sostanza fosse letale, cade dalle nuvole. La storia non sta in piedi.