Libia: “Isis in Europa sui barconi”. Alfano: “Per ora nessuna certezza”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Maggio 2015 - 09:21 OLTRE 6 MESI FA
Libia: "Accordo tra Isis e scafisti, miliziani tra i migranti sui barconi"

Migranti sui barconi

TRIPOLI – Parlando alla Bbc, il consigliere governativo libico Abdul Basit Haroun ha detto che i combattenti dello Stato Islamico arrivano in Europa anche a bordo dei barconi che attraversano il Mediterraneo e che ne ha avuto conferma da alcuni scafisti che operano in zone del Nord Africa controllate dall’Isis.

Gli scafisti avrebbero spiegato che i miliziani si nascondono tra i profughi, ma a bordo restano separati dalla massa, non hanno paura della traversata e sono “convinti al cento per cento” della loro missione.

Haroun ha aggiunto che i jihadisti stanno pianificando ulteriori attacchi in Europa. Quanto al rapporto con le organizzazioni che gestiscono la tratta dei migranti, secondo Haroun l’Is permette agli scafisti di operare nei territori sotto il suo controllo in cambio di metà dei loro guadagni. L’Is usa “i barconi per la sua gente che vuole mandare in Europa poiché la polizia europea non sa chi è dell’Is e chi è un normale rifugiato”, ha detto il consigliere durante l’intervista alla Bbc Radio 5, citata da Bbc online.

“Fin qui non abbiamo traccia di presenze di terroristi sui barconi. Questo non significa che abbiamo abbassato la tensione e l’attenzione, che rimangono altissime su questo argomento”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano in merito alla denuncia di un consigliere governativo libico.

Su questa problematica, ha aggiunto Alfano, “hanno indagato peraltro anche varie procure e non hanno trovato fin qui riscontri” ha aggiunto Alfano, a margine di un’iniziativa elettorale a Pesaro. “Per cui – ha proseguito – noi speriamo che abbiano ragione le procure e che abbiano ragione i nostri, che hanno fatto tutte le valutazioni sul campo per dire che fin qui non c’è traccia. Ma comunque – ha concluso – questo ci porta ad essere egualmente attenti nella consapevolezza che non c’è un Paese a rischio zero e che dobbiamo stare veramente con un’allerta sempre alta”.