Libia, alla Francia il 35% del petrolio

Pubblicato il 1 Settembre 2011 - 14:39 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Più di un terzo del petrolio libico finirà dritto dritto a Parigi. E’ questa la sostanza dell’accordo che la Francia ha appena siglato con i ribelli di Tripoli secondo il quotidiano Liberation, anche se gli insorti si sono affrettati a smentire che ci saranno favoritismi politici.  Il giornale si è procurato una lettera datata 3 aprile del Cnt (il comitato di liberazione libico) e indirizzata all’emiro del Qatar in cui l’organismo degli insorti dice di aver firmato ”un accordo che attribuisce il 35% del totale del greggio ai francesi in cambio del sostegno totale e permanente al nostro Consiglio”.

Interrogato dall’emittente radiofonica Rtl, il ministro dell’Economia Juppé non si è sbilanciato sulla questione ma ha comunque detto che giudica “logico” che i Paesi che hanno sostenuto gli insorti siano privilegiati nel processo di ricostruzione.

Subito dopo la Francia ha sbloccato 1,5 miliardi di euro di beni libici congelati. Lo ha annunciato il ministro Juppè nel giorno del vertice internazionale di Parigi sulla Libia. Dopo Stati Uniti e Gran Bretagna, anche la Francia è stata autorizzata a sbloccare i fondi libici congelati. ”Ci sono decine di miliardi di dollari congelati. Gli americani li hanno scongelati, i britannici faranno la stessa cosa, e analogamente tedeschi e francesi, così si permetterà al Cnt di lavorare”, ha detto il ministro.

La corsa all’oro nero non riguarda ovviamente solo la Francia. Qualche giorno fa le notizie di crollo imminente di Gheddafi hanno portato l’Eni a un incredibile exploit in Borsa: +6,3% il 23 agosto scorso. La Libia è il primo produttore di petrolio in Africa: 45 miliardi di barili di petrolio. E’ il dodicesimo esportatore mondiale. Prima della guerra produceva 1,6 milioni di barili al giorno, il 2% della produzione mondiale, in questi mesi era scesa a 500 mila barili al giorno. Adesso si riprenderà alla grande.

La sfida è ora più accesa tra Francia e Italia: noi siamo il primo acquirente di petrolio libico, 12,5 miliardi di dollari nel 2010, 33,7% del totale. Abbiamo partecipato alla guerra, ma senza essere protagonisti e soprattutto pesano i passati rapporti idilliaci tra Berlusconi e Gheddafi. Con il nuovo accordo Francia-insorti la posizione di Parigi si rafforza e di molto, senza contare che si potrebbe fare altrettanto anche nel settore ricostruzione, appalti che fanno gola anche dalle nostre parti considerando i vecchi contratti per la ricostruzione di autostrade, università e linee ferroviarie.