Malachia, Nostradamus e la cometa ISON. Il nuovo Papa e la fine del mondo

di Gianluca Pace
Pubblicato il 11 Marzo 2013 - 18:17| Aggiornato il 21 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Malachia, Nostradamus, la cometa ISON,  il nuovo Papa e la fine del mondo. La macchina del complotto, superati con fatica i Maya, si è rimessa in moto cercando la prossima data per la fine del mondo.  “Church bells are sounding the alarm for doomsayers”. Avverte Nbc news.

MALACHIA – E’ lui il primo tassello della teoria. Malachia O’Morgair, nato ad Armagh nel 1904 e proclamato santo da Papa Clemente III, il 6 luglio 1190, ha lasciato in eredità al mondo cattolico (e no) un testo in latino, il Prophetia Sancti Malachiae nel quale vengono descritti tutti i Papi con un breve motto fino all’ultimo pontificato, quello di Pietro il Romano prima della distruzione di Roma e del Giudizio Universale.

Le leggenda narra d un sogno fatto da San Malachia, sogno nel quale durante una visita a Roma vide tutti i prossimi Papi fino alla fine dei tempi. Il penultimo corrisponderebbe così a Benedetto XVI (‘Gloria Olivae’ questo il motto che corrisponderebbe a Papa Ratzinger). Dopo l’ultimo Papa, Pietro Romano, secondo gli esperti di Malachia e profezie non resterebbe che la fine del mondo.

Nessuno dei cardinali italiani di chiama Pietro, ma uno dei favoriti per diventare Papa è il cardinale Peter Turkson del Ghana.

Molti teologi e religiosi però non credono alla profezia di Malachia. “Non vi è alcun fondamento storico nella lista di S. Malachia”, ha detto Roberto Rusconi, professore di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Roma.

NOSTRADAMUS E LA COMETA – Nbc News collega Malachia, Nostradamus e la cometa Ison. Nostradamus scrisse che l’ultimo Papa sarebbe “fuggito da Roma nel mese di dicembre, quando la una grande cometa sarà visibile anche di giorno”. Nostradamus non si è poi sbagliato di molto visto che la cometa Ison è stata visibile negli ultimi due mesi con la sua coda lunga circa 40mila chilometri. Senza dimenticare che poche ore dopo le dimissioni annunciate di Benedetto XVI un fulmine ha colpito San Pietro. Per chi vuole credere a tutti i costi nell’apocalisse si può anche aggiungere che pochi giorni dopo frammenti di meteorite hanno scatenato il panico in Russia. Solo coincidenze?