Fao: “Insetti, due miliardi già li mangiano”. Presto toccherà anche a noi…

Pubblicato il 14 Maggio 2013 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA
"Mangia cavallette, formiche e grilli": così vinceremo la fame nel mondo

“Mangia cavallette, formiche e grilli”: così vinceremo la fame nel mondo

ROMA – Oltre 2 miliardi di persone mangiano cavallette, grilli e formiche. Questo il dato della Fao, organizzazione mondiale che combatte la fame nel mondo, che spiega come mangiare gli insetti sarà il futuro della popolazione mondiale. Niente riso e mais geneticamente modificato per crescere più velocemente ed essere più nutriente, a sfamare il mondo intero ci penseranno gli insetti secondo lo studio della Fao.

La ricerca recentemente condotta dalla Fao in collaborazione con l’Università di Wageningen, nei Paesi Bassi, oltre 1.900 specie di insetti sono consumate dagli uomini di tutto il mondo. A livello globale i principali insetti mangiati sono coleotteri (31%), bruchi (18%), api, vespe e formiche (14%), cavallette e grilli (13%).

Josè Graziano da Silva, direttore generale della Fao, ha spiegato che grilli e formiche sono “essenziali” per combattere la fame nel mondo, così come lo sono il patrimonio boschivo e le foreste. Un patrimonio naturale che dovrebbe tuttavia essere ”meglio integrato con le politiche di sicurezza alimentare e uso del suolo”.

Graziano da Silva ha spiegato che la ricerca evidenzia che “la coltivazione e l’allevamento degli insetti è in grado di creare posti di lavoro e reddito per il momento soprattutto a livello locale, ma anche potenzialmente su scala industriale. Inoltre le foreste contribuiscono al sostentamento di oltre un miliardo di persone, compresi i più poveri”.

In particolare, le foreste sono ”una fonte di cibo, di energia per cucinare, di foraggi per il bestiame e di reddito per acquistare cibo”, ha detto Graziano da Silva, nel sottolineare come anche gli insetti siano spesso le principali fonti di proteine per le popolazioni nelle zone rurali e marginali, mentre foglie, semi, funghi, miele e frutta forniscono vitamine e minerali in grado di garantire una dieta nutriente. Nonostante le conoscenze che abbiamo, secondo il direttore della Fao “le foreste e i frutti selvatici sono raramente presi in considerazione nell’elaborazione delle politiche in materia di sicurezza alimentare e di uso del territorio”.