Marò, Massimiliano Latorre è tornato. La figlia: “4 mesi con papà”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2014 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA
Marò, Massimiliano Latorre è rientrato in Italia: starà a casa 4 mesi

A destra Massimiliano Latorre. Alle sue spalle a sinistra Salvatore Girone

GROTTAGLIE (TARANTO) – E’ finalmente tornato a casa Massimiliano Latorre. L’aereo con a bordo il marò proveniente da New Delhi, è atterrato sabato pomeriggio, poco dopo le 17, alla Stazione elicotteri della Marina militare a Grottaglie, in provincia di Taranto. Ad accoglierlo, oltre ai familiari, c’erano il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e il capo di Stato maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi.

Latorre è uscito dall’aeroporto scortato da un piccolo convoglio di auto e furgoni delle forze dell’ordine e della Marina. Non si sa dove sia diretto.

 “Sono felicissima – ha esultato la figlia, Giulia Latorre – spero che si riprenda e che stia meglio. Finalmente staremo con papà tutti insieme noi figli”.

Potrà trascorrere quattro mesi in Italia per recuperare in un ambiente privo di stress, e in famiglia, la sua miglior forma dopo il brutto attacco ischemico avuto il 31 agosto scorso. La decisione, salutata con sollievo dalle autorità italiane, è stata presa a New Delhi dal presidente della Corte Suprema, R.M. Lodha, nel corso di un’udienza di 30 minuti svoltasi in un clima disteso, insolito per gli appuntamenti in tribunale legati alla vicenda dell’incidente in cui il 15 febbraio 2014 morirono al largo del Kerala due pescatori indiani.

Da parte sua il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha lodato “la sensibilità dei giudici indiani”, aggiungendo che “ora il nostro pensiero è per Girone”, l’altro marò rimasto in India dove da oltre due anni è trattenuto insieme a Latorre con l’accusa di avere ucciso i due pescatori.

 Apprezzamento per la Corte indiana è venuto anche dal ministro degli Esteri Federica Mogherini, che ha ricordato come “resta ferma la la volontà e la determinazione del governo italiano a trovare in tempi rapidi una soluzione definitiva a questa controversia”.