Meteorite fatto esplodere con un missile russo? Le armi e i modi per farlo

Pubblicato il 17 Febbraio 2013 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I russi hanno veramente deviato o distrutto con armi misteriose il meteorite che ha investito la Russia Centrale con una pioggia di schegge? Fonti militari anonime russe hanno riferito ai media locali che il meteorite è stato individuato e fatto esplodere con un “missile a salve”, cioè probabilmente un missile privo di testata esplosiva ma, alla velocità a cui viaggiava il meteorite, sufficiente a provocare l’esplosione del corpo celeste.

Cose che finora abbiamo visto solo nei film catastrofici alla Emmerich e invece le indiscrezioni circa l’impiego di missili per deviare o più probabilmente frammentare il meteorite restano sono tante. Il meteorite rilevato dai telescopi dell’Accademia Russa delle Scienze si stima pesasse 10 tonnellate e, ancora secondo la Nasa, sarebbe esploso a 20 chilometri da terra, mentre viaggiava a una velocità di 18 chilometri al secondo.

L’agenzia Ria Novosti riferisce invece di tre esplosioni quando il meteorite si trovava tra i 55 e i 20 chilometri dal suolo. Notizie non verificabili ma che lasciano ipotizzare che il meteorite sia stato colpito da uno o più missili terra-aria per ridurre gli effetti dell’impatto in base alla valutazione che una pioggia di schegge provochi meno danni di un masso di 10 tonnellate che si abbatte al suolo alla velocità 18 chilometri al secondo.

Impossibile per ora stabilire se il meteorite sia esploso da solo o a causa di missili ma in questo secondo caso le armi utilizzate potrebbero essere i sistemi S-400 per la difesa aerea e contro i missili balistici o i più avanzati S-500 appena entrati in servizio, ma anche missili antisatellite simili allo statunitense RIM-161 Standard 3 utilizzato dagli americani nel 2008 pera battere un satellite malfunzionante.

Russi, cinesi e statunitensi hanno comunque sviluppato da tempo missili in grado di uscire dall’atmosfera e neutralizzare, con esplosioni o la sola forza cinetica dell’urto, i satelliti avversari. Nell’ottobre scorso Pechino ha testato il suo nuovo vettore anti-satellite Dong Ning-2.

Forse nuovissime armi ipersoniche, probabilmente qualcosa di simile allo statunitense HTV-2 (Hypersonic Technology Vehicle), progettato a forma di freccia e che in fase di sperimentazione ha raggiunto i 25 mila chilometri all’ora. O al missile Advanced Hypersonic Weapon (AHW) che, con prestazioni meno spinte del velivolo/freccia, copre 4.300 chilometri in meno di 30 minuti.