Metro, donne con velo. “Terroriste”. Passeggeri reagiscono così

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Giugno 2016 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA
Col velo in metro, additate come terroriste. La reazione dei passeggeri è sorprendente

Col velo in metro, additate come terroriste. La reazione dei passeggeri è sorprendente (Foto d’archivio)

NEW YORK – Due donne con il velo islamico viaggiano in metropolitana. All’improvviso un uomo le aggredisce verbalmente, le addita come “terroriste” e intima loro di “tornarsene a casa loro con le loro bombe”. Succede a New York, un lunedì mattina, su una carrozza stipata di persone che si stanno recando a lavoro. Ma la reazione dei passeggeri è sorprendente: tutti in massa si schierano in difesa delle due donne contro l’uomo intollerante. Il trionfo della fratellanza contro i pregiudizi.

La scena è stata raccontata su Facebook da una testimone, Amaira Hasan, in un lungo post:

“Un uomo è entrato nella stazione urlando e intimando alle due terroriste straniere di tornare da dove sono venute. Ma le due donne erano in realtà due musulmane che indossavano l’hijab (il velo tradizionale islamico che si annoda sotto al mento lasciando scoperto l’ovale del volto)

“Ancora prima che avessi il tempo di dire qualcosa – racconta Amaira –  tutta la carrozza ha cominciato ad arrabbiarsi. Un uomo di colore, un rumeno, un gay, un gruppo di asiatici e altri le hanno difese. L’uomo però ha continuato a intimare alle donne di tornare a casa e portare con sé le loro bombe”.

“Siamo a New York, la città più cosmopolita del mondo”, ha esclamato poi un uomo che si trovava nella stessa carrozza della metro. “Qui ci proteggiamo a vicenda e non ci importa di quello a cui la gente può assomigliare o i propri orientamenti sessuali o qualsiasi altra cosa”. E poi l’ha invitato ad andarsene e a lasciare in pace le due passeggere.

La metro è stata fermata e l’uomo è sceso dal treno tra le urla e i fischi della gente. “Ero in ritardo al lavoro, ma almeno è stato per una delle migliori ragioni al mondo”, conclude Amaira Hasan.