Milizie private/ La Blackwater invece di garantire la sicurezza in Iraq ai soldati americani compiva crimini feroci verso civili inermi e trafficava in armi non convenzionali. Lo svelano due ex dipendenti

Pubblicato il 6 Agosto 2009 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

Erik Price è il fondatore della Blackwater, una organizzazione paramilitare a cui per anni il governo americano ha affidato il compito di garantire la sicurezza dei suoi soldati prima in Iraq e poi in Afghanistan. Ora Price e il suo staff, sono stati accusati da due ex dipendenti di aver deciso sistematicamente l’uccisione di civili iracheni attraverso l’utilizzo di armi non convenzionali. Le accuse sono state presentate attraverso una deposizione giurata presso un tribunale della Virginia e riprese dal settimanale progressista “The Nation”.

Erik Price, avrebbe ucciso e incitato ad uccidere diverse persone. Price definiva «se stesso come un cristiano crociato che aveva il compito di eliminare i musulmani e la fede islamica del mondo», secondo uno dei due ex dipendenti. Già nel 2007 Prince e i suoi gorilla erano stati incriminati dal governo di baghdad per aver seminato morte tra i civili iracheni, causando undici vittime: uno di questi, di nome Jeremy Ridgeway si è già dichiarato colpevole e sta cooperando con i giudici.

L’accusa parla anche di traffico di armi: Price e la Blackwater, continuerebbero tuttora secondo l’accusa a guadagnare grandi somme di denaro attraverso il contrabbando tra gli Stati Uniti e l’Iraq di armi non convenzionali, trasportate nel paese mediorientale attraverso un aereo privato.

Susan Burke è un avvocato privato che lavora in collegamento con il “Center for Constitutional Rights”: questa organizzazione ha già citato la società paramilitare in cinque diverse cause civili depositate a Washington. La Blackwater intanto, afferma di aver solo svolto le sue funzioni. La difesa è in poche parole quella di sempre : Prince e tutti gli agenti privati della Blackwater sono dei semplici professionisti chiamati a svolgere un lavoro preciso.

Uno degli ex dipendenti si fa chiamare, per salvaguardare la sua incolumità, John Doe 2 ed è un ex membro del team di gestione della Blackwater. L’uomo sostiene di essere stato minacciato di morte «in varie occasioni, e direttamente da Price in persona». John Doe 2 racconta che «in più di un’occasione, Price e i suoi manager hanno dato l’ordine di distruggere tutti i documenti importanti che riguardano la società tipo videocassette e messaggi di posta elettronica». Andare in Iraq significava, secondo John Doe 2, «sparare e uccidere gli iracheni per gioco o per sport. Price e i suoi  dipendenti erano apertamente razzisti; costantemente utilizzavano termini dispregiativi nei confronti degli iracheni e degli arabi in genere, come “ragheads” o “hajiis”».

Per quanto riguarda invece il traffico di armi, le accuse le fornisce l’altro ex dipendente, John Doe 1. In realtà, già un’inchiesta di Brian Ross dell’ABC news aveva svelato nel novembre 2008, che «un giudice federale della Carolina del Nord sta indagando sulle accuse verso la Blackwater. La società avrebbe spedito illegalmente armi d’assalto e silenziatori in Iraq, nascoste in grandi sacchi di cibo per cani», accuse fra l’altro che John Doe 1  conferma in pieno, rincarando la dose sul metodo in cui le armi venivano utilizzate: «Blackwater sapeva che alcune persone utilizzavano intenzionalmente un eccessivo e ingiustificato vigore nell’uccidere la gente usando armi non autorizzate che a volte uccidevano o ferivano gravemente innocenti civili iracheni. Blackwater non ha fatto nulla per fermare questo comportamento scorretto».

John Doe 1 sostiene inoltre che «tutti questi casi venivano videoregistrati ma, immediatamente dopo la conclusione della giornata, si guardava  il video e in una sessione chiamata “hot washing” (“lavaggio a caldo”), si cancellava tutto quello che poteva mostrare qualcosa al personale che non apparteneva a Blackwater». La società di paramilitari si è sempre rifiutata di fornire questi video al Dipartimento di Stato.

John Doe 2 spiega quali armi non convenzionali utilizzavano: «Bombe a mano ed altre armi illegali in genere, munizioni fornite da una società americana chiamata “LeMas”. Tale società ha venduto munizioni che esplodevano dopo essere penetrate all’interno del corpo umano. Tutto ciò serviva ad infliggere il massimo danno per gli iracheni».

A parlare infine della Blackwater è anche il parlamentare democratico Dennis Kucinich, che da anni indaga al Congresso sulla società: «Dovremmo chiederci chi, all’interno dell’amministrazione Bush, ha protetto per anni questa gente. Certamente Blackwater non sarebbe potuta esistere senza la copertura del governo».