Mosul: così l’esercito Iraq tortura i miliziani Isis FOTO

di Edoardo Greco
Pubblicato il 28 Aprile 2016 - 06:32 OLTRE 6 MESI FA

MOSUL, IRAQ – Nella guerra fra l’Isis e tutti gli altri (Siria, Iraq, Russia, Usa, Francia, Gran Bretagna, kurdi…) l’orrore non sta solo da una parte. Due video e un paio di raccapriccianti foto condivise su Instagram lo dimostrano. I filmati sono quelli che France24 ha preso da Aparat (l’equivalente di Youtube in Iran) e mostrano l’atroce esecuzione di due combattenti dell’Isis da parte di uomini dell’esercito regolare iracheno (non le milizie sciite, non i peshmerga kurdi). In un crescendo così sanguinario che i reporter di France24 hanno deciso di non mostrare i video per intero, ma soltanto alcuni “screengrabs”, immagini catturate dai filmati.

Nel primo video c’è quello che sembra un prigioniero, steso a terra con le mani legate. Secondo quanto scritto da chi ha postato il filmato su Aparat, l’uomo è un miliziano dell’Isis catturato in una zona di guerra vicino a Mosul. Dopo 44 secondi un uomo in uniforme si piazza sopra il prigioniero e spara a bruciapelo mirando alla testa. Non è un solo colpo però, ma una serie infinita di fucilate che si abbattono sulla testa del combattente Isis.

Il secondo video è ancora peggiore. Inizia con riprese ravvicinate del volto di un ragazzo, identificato come un qatariota, miliziano dell’Isis, catturato in battaglia dall’esercito iracheno. Il prigioniero sembra veramente molto giovane. La divisa aperta mostra un petto da bambino. Un ragazzino che sorride ai soldati iracheni che stanno intorno a lui e gli fanno domande e si fanno selfie e video con lui. Tutto appare tranquillo fino al secondo 39, quando una mano afferra il ragazzino per la collottola: è un ufficiale dell’esercito iracheno, riconoscibile dal berretto rosso.

Poi un taglio. Nella scena successiva il ragazzino è trascinato fuori da un gruppo di soldati. Un altro taglio. Ora il giovane miliziano è a buttato a terra. Un soldato iracheno prende la mira e inizia a sparargli contro da una distanza molto ravvicinata. Spara, spara e spara, finché nelle riprese successive non vediamo la testa esplosa del cadavere del ragazzino.

Dai filmati caricati sullo Youtube iraniano alle foto condivise su Instagram. Dall’account Iraqiswat (cioè forze speciali irachene) un altro orrore, in due foto. Nella prima si vede un gruppo di soldati con un prigioniero tenuto faccia a terra: “Abbiamo arrestato un miliziano dell’Isis a sud di Mosul. Potete votare per ucciderlo o per lasciarlo andare. Avete un’ora di tempo. Fra un’ora vi mostreremo in un’altra foto qual è stata la sua sorte. Taggate i vostri amici e prendetevi il diritto di vendicarvi dell’Isis proprio adesso. Per favore, non abbiamo tempo, solo un’ora, quindi taggate i vostri amici”. Taggare per vendicarsi, taggare per uccidere. Un’ora dopo, ecco l’altra foto, condivisa sullo stesso account: “Grazie per aver votato”. Nel selfie scattato da un soldato iracheno si vede sullo sfondo il cadavere del prigioniero Isis.

Esecuzioni brutali condivise sui social network. Video e foto che preoccupano gli Stati Uniti, che per un decennio hanno addestrato e armato l’esercito iracheno e che ancora pagano nella regione il “danno d’immagine” provocato dagli orrori nel carcere di Abu Ghraib.