Cia, torture/ I brutali metodi di interrogatorio avevano approvazione del governo

Pubblicato il 22 Aprile 2009 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

Un nuovo rapporto del Congresso di Washington rivela dettagliatamente come i metodi brutali adottati dai militari americani negli interrogatori di sospetti terroristi avessero l’approvazione di alti funzionari dell’amministrazione dell’ex-presidente George Bush, a quanto rivela il New York Times.

Il rapporto, che riguarda gli interrogatori dei militari e non quelli della Cia, respinge le affermazioni dell’ex-ministro della Difesa Donald Rumsfeld e di suoi collaboratori secondo cui il Pentagono non era in alcun modo a conoscenza dei brutali trattamenti- come il famigerato ”waterboarding” – in uso nella prigione irachena di Abu Ghraib ed altri istituti di pena militari.

Secondo il rapporto, i metodi di interrogatorio usati nelle prigioni in Afghanistan, Guantanamo e Iraq erano gli stessi usati da un programma militare chiamato SERE (Survival Evasion Resistance and Escape) ideato durante la guerra in Corea per addestrare le truppe americane a resistere a maltrattamenti durante interrogatori da parte delle forze nemiche.

Un’inchiesta del senato ha accertato che un esperto comportamentale militare, visti gli addestramenti del programma SERE, propose che quei metodi di interrogatorio fossero adottati a Guantanamo, e che Rumsfeld ne approvò 15, incluso il ”waterboarding”, che gli Stati Uniti definirono equivalente alla tortura nei processi per crimini di guerra seguiti alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Sempre secondo il New York Times, l’idea piacque anche alla Cia giacché i suoi dirigenti pensarono che se i metodi del SERE potevano essere usati sui soldati americani, potevano esserlo anche sui sospetti terroristi.

Così, in una serie di incontri ad alto livello nel 2002, senza alcun dissenso da parte di membri del governo o legislatori, gli Stati Uniti adottorano quei metodi di interrogatori che in precedenza aveva sempre condannato.

Questo ”incredibile consenso” – come lo definisce il New York Times, fu possibile in gran parte perché nessuno di coloro coinvolti, alti funzionari della Cia, consiglieri di Bush, deputati e senatori, si presero la briga di accertare le origini delle brutali tecniche di interrogatorio che stavano approvando.