Comunione risposati, Papa: Gesù perdonò adultera, i Dottori…
Pubblicato il 6 Ottobre 2015 - 14:42 OLTRE 6 MESI FA
Ostia risposati, Papa: Gesù perdonò adultera ma i Dottori…
ROMA – Nei lavori di oggi del Sinodo il Papa è intervenuto e ha detto che “non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte di lavoro sinodale come se l’unico problema fosse quella della comunione ai divorziati risposati, occorre tenere conto dell’ampiezza delle questioni”, ha riferito padre Federico Lombardi.
In effetti i 72 relatori provenienti da tutti i continenti intervenuti in questi due giorni hanno spaziato dalla violenza sulle donne nelle famiglie al ruolo dell’immigrazione, dalle persecuzioni al lavoro minorile, dai figli non battezzati alla poligamia.
Ma la questione dell’eucarestia negata ai divorziati risposati resta centrale per orientare il giudizio su un dibattito che, come ribadisce Francesco, non è quello di un normale Parlamento, non contrappone “due partiti” (Bruno Forte, segretario speciale del Sinodo). Ma ancora stamattina, alla mesa a Santa Marta, Papa Francesco ha rinnovato il suo invito a superare le rigidità dei ministri, nemiche della misericordia e della missione.
Il Papa ha ricordato come anche Gesù abbia vissuto il dramma della chiusura mentale dei Dottori della Legge incapaci di accettare che perdonasse l’adultera, il pubblicano, il peccatore. Il papa ha sottolineato davanti ai padri riuniti per discutere di famiglia come “la dottrina cattolica sul matrimonio non è stata toccata, non è stata messa in questione dal Sinodo precedente”.
Resta da capire in che modo la Relazio Finalis del Sinodo riesca a contemplare le aperture ispirate proprio dal Papa con la dottrina: la via maestra per ora sembra la nullità del matrimonio precedente per consentire ai risposati di non violare l’indissolubilità sacramentale del matrimonio ed essere riammessi all’Eucarestia, un processo di riconciliazione con l’indicazione di un tutor per il riammesso, la Comunione circoscritta per esempio alla Pasqua. Non ci sono due partiti, ci sono due sensibilità: vincerà la dottrina o la misericordia?
