Padre uccide orco che molestò figlia: condannato a 40 anni
Pubblicato il 25 Novembre 2016 - 06:46 OLTRE 6 MESI FA
La locandina del film tratto dal romanzo di Grisham
LONDRA – Sembra la trama di “Il momento di uccidere“, romanzo di John Grisham del 1989, e invece è tutto vero. Jay Maynor, è stato condannato a 40 anni di carcere per aver ucciso nel 2014, nel corso di un’udienza, l’uomo che abusò della figlia Julia dall’età di quattro anni. Maynor, 43 anni, si è dichiarato colpevole dell’omicidio di Raymond Earl Brooks, 59 anni, avvenuto nel giugno 2014 nel corso di un’udienza a Cullman County.
Ha chiesto un patteggiamento così che sua figlia Julia, non dovesse testimoniare al processo e rivivere quei momenti emotivamente drammatici. Julia, ora ha 24 anni ed è madre di tre figli, è stata abusata ses$ualmente più volte dai quattro ai nove anni di età, riporta il Daily Mail. Brooks, che aveva adottato la madre di Julia e la piccola lo vedeva come suo nonno, nel 2002 si è dichiarato colpevole del reato di abuso se$suale ma della condanna di cinque anni scontò soltanto 27 mesi. Pagò una somma di denaro per risarcimento dei danni morali.
A distanza di dieci anni dall’uscita di galera di Brook, Maynor voleva vendicarsi e l’ha ucciso. Era talmente accecato dalla rabbia che mentre si recava a casa dell’uomo, sparò a una persona che gli somigliava ma che fortunamente rimase illesa. Maynor, a causa dell’episodio, è stato condannato dal Tribunale dell’Alabama a 20 anni di carcere per tentato omicidio più altri 20 per quello di Brooks.
Ad Al.com, Julia Maynor ha affermato che il padre ha chiesto il patteggiamento così da risparmiarle di dover testimoniare al processo e rivivere l’abuso se$suale. “Il mio è un padre meraviglioso, il migliore. Purtroppo per quanto mi riguarda ogni giorno rivivo quei momenti, la mattina fatico ad alzarmi dal letto. Ho provato una terapia ma non ha funzionato”.
La giovane che ora sta divorziando, dice del marito:”L’ho completamente estromesso dalla mia vita. Sono tornata in uno stato mentale sbagliato. L’ho reso infelice a causa della mia infelice vita”.
