Pena di morte. Onu, cresce sostegno moratoria, calano i no

Pubblicato il 22 Novembre 2014 - 09:25 OLTRE 6 MESI FA
Le Nazioni Unite

Le Nazioni Unite

USA, NEW YORK -Cresce nel mondo il sostegno alla moratoria della pena di morte. La Terza Commissione dell’Assemblea Generale dell’Onu, quella che si occupa dei diritti umani, ha approvato la risoluzione che invita gli stati membri a sospendere le esecuzioni con 114 si. Hanno votato contro 36 Paesi, con 34 astenuti. Il voto ha confermato il trend che ha visto crescere progressivamente il consenso sul documento che non ha valore vincolante ma forte peso morale.

Due anni fa un testo simile di risoluzione aveva riscosso meno sì, con 41 no, mentre gli astenuti erano stati egualmente 34. Stavolta la risoluzione ha raccolto 95 co-sposorizzazioni: sono saliti a bordo all’ultimo momento Russia, Nicaragua e Turkmenistan. Prima del voto, anche a nome della Ue, il Rappresentante Permanente d’Italia all’Onu Sebastiano Cardi aveva espresso l’auspicio per una adozione della risoluzione “con il massimo consenso possibile”.

Cardi ha ricordato che fin dal 2007, quando per la prima volta una risoluzione sulla moratoria fu sottoposta al giudizio dell’Assemblea Generale, l’Italia e’ stata tra i più convinti sostenitori della sua filosofia: “Non per l’abolizione della pena capitale, ma per uno stop della sua applicazione”. La risoluzione viene messa ai voti ogni due anni: la ratifica dell’Aula e’ attesa a dicembre. Per la delegazione italiana ed europea l’obiettivo era di consolidare il risultato del 2012 con tutte le difficolta’ del caso: negli ultimi due anni alcuni paesi astensionisti o con moratorie di fatto avevano segnalato l’intenzione di ridare lavoro al boia.

E’ stato invece un successo anche perche’ il testo approvato include alcune modifiche importanti rispetto alla risoluzione del 2012: c’e’ una maggiore attenzione ai disabili “mentali e intellettuali”, un paragrafo sui diritti consolari (“ricevere informazioni sull’assistenza consolare nell’ambito di un contesto di azione legale”) e un invito agli Stati membri di fornire all’Onu dati “disaggregati sulle esecuzioni”: anche se ogni menzione esplicita a quali tipo di disaggregazione (sesso, eta’, eccetera) e’ stato eliminato in fase di negoziato.