Per “espellere il diavolo” dalla madre la strangola col cavo

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Maggio 2016 - 05:58 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – Il figlio adolescente di un oligarca ha raccontato di come volesse “espellere il diavolo” dal corpo della madre quando, in un hotel russo,  l’ha strangolata a morte con il caricabatterie di un cellulare.

Nuovi, raccapriccianti dettagli sono emersi sull’omicidio della 44enne Anastasia Novikova-Sosina, ex moglie del costruttore oligarca Igor Sosin, trovata in una pozza di sangue nella suite di un hotel in Kazan.
Egor Sosin,19 anni, pochi minuti dopo l’omicidio della madre ha raccontato che la donna voleva fare sesso con lui. Secondo un testimone, il ragazzo ha detto di aver rifiutato le avances della madre prima di aggredirla brutalmente.
 Sosin, studente alla Hult Internation Business School di Londra, ha detto agli investigatori:” L’ho soffocata per circa mezz’ora. Soddisfatto della sua morte, mi sono seduto su di lei e ho cominciato a prenderla a pugni con tutte le mie forze. L’ho colpita in faccia almeno 20 volte, molto forte. Piangevo mentre la picchiavo ed ero ben consapevole che stavo uccidendo mia madre. L’ho morsa sul collo e ho sentito il sangue in bocca, poi ho visto il sangue che le colava dal viso”.
Ora LIFEnews – che ha stretti legami con le forze dell’ordine in Russia – ha riferito che l’adolescente, che condivideva la stanza con la madre, ha  fornito una prima spiegazione del perché abbia ucciso la madre, allo staff dell’hotel entrato nella camera.
Il manager dell’hotel a cinque stelle Korston, ha raccontato agli investigatori: “A quanto dice il ragazzo, la madre ha tentato di persuaderlo nell’avere un rapporto sessuale e gli ha dato delle pillole. Sosin ha detto di aver rifiutato la proposta e di aver espulso il diavolo fuori dal corpo della donna”.
Dopo l’esame psichiatrico di Sosi junior, è stato diagnosticato un principio di schizofrenia paranoica, ma finora non vi è stato alcun commento ufficiale sul suo stato mentale. Se tale diagnosi sarà confermata e accettata dalla Corte, il ragazzo non affronterà un processo per omicidio, o comunque non andrà in prigione, perché non ritenuto responsabile delle sue azioni.
Sarebbe invece ordinato un trattamento in un ospedale psichiatrico. Tuttavia, il tribunale analizzerà la deposizione del ricco teenager che afferma di sapere che stava uccidendo la madre.
Nei primi commenti circa l’omicidio, il magnate Igor Sosin ha detto che era in stretto contatto con l’ex moglie ed erano entrambi preoccupati per il figlio.
La madre gli aveva raccontato che il comportamento dell’adolescente “non era normale” e che era “ossessionato da manie di persecuzione”.
 
L’uomo ha detto agli investigatori:”Chiamavo regolarmente Egor per assicurarmi che dormisse a casa. In un’occasione mi era sembrato che il suo modo di parlare fosse strano, così ho capito che non stava bene. Poi ho chiamato Anastasia che mi raccontò di un festino che Egor aveva fatto nel loro appartamento dove aveva assunto gas esilarante e funghi allucinogeni”.
Uno psicologo ha rivelato che la madre di Egor lo aveva consultato una settimana prima del tragico incidente. “Nell’ultima conversazione, Anastasia mi confessò che aveva fatto una terribile scoperta: suo figlio stava facendo uso di sostanze stupefacenti. Fu evidente quando Egor arrivò da Mosca a New York”. Lo psicologo ha poi aggiunto:”La madre notò che il figlio si comportava in maniera strana ed aveva paura a lasciarlo solo così mi disse “Egor ha degli amici strani e temo che prenderanno tutto dal nostro appartamento mentre sono via”, ed è questo il motivo per il quale Anastasia portò il figlio con sé in Kazan”.
Il rapporto tra i due è cominciato a deteriorarsi con la scoperta  della donna di alcune pillole allucinogene dentro casa. Dopo vari rimproveri da parte della madre, Egor cominciò ad essere molto arrabbiato con lei.
Lo psicologo continua: “Ho pregato Anastasia di non restare sola con il figlio, di non toccarlo, parlarci e soprattutto di non litigarci”.
I due erano arrivati da Mosca nel pomeriggio e alcuni testimoni hanno riferito di averli sentiti urlare nella loro suite, ma di non aver chiamato la polizia.
Gli agenti , giunti sul posto solo dopo che lo staff dell’hotel ha scoperto il giovane vagare in mutande per i corridoi, hanno poi riferito di “aver trovato un ragazzo in uno stato d’alterazione da sostanze stupefacenti”.