Perché le donne thailandesi amputano il pene ai loro mariti?

di Daniela Lauria
Pubblicato il 23 Novembre 2012 - 20:31 OLTRE 6 MESI FA
Lorena Bobbitt, nel 1993 tagliò il pene del marito con un coltello da cucina, divenendo un caso mediatico in tutto il mondo

BANGKOK – Un’epidemia di amputazioni del pene in Thailandia ha costretto i ricercatori a far luce su quanto stesse accadendo. Una moda scoppiata negli anni settanta per cui le mogli tailandesi tradite, dopo l’umiliante scoperta, attendevano fino a sera che il marito si addormentasse per poi tagliargli l’organo con un coltello da cucina. Si da il caso che le case thailandesi siano generalmente costruite su palafitte e le finestre sono aperte per consentirne la ventilazione. L’area sottostante è dimora di suini, anatre e pollame vario, perciò quando la donna, una volta compiuto il vil taglio, gettava l’organo fuori dalla finestra, questo finiva presumibilmente in pasto agli animali del cortile.

Ecco allora spiegato il detto thailandese che dice ai mariti: “Meglio che torni a casa stasera o le anatre avranno di che mangiare”.

Circa una volta ogni dieci anni, la professione medica punta lo sguardo sull’inusuale numero di maschi evirati in Thailandia. Già in un articolo del 1998 pubblicato sulla rivista Nursing Connections, si esploravano le motivazioni di un simile gesto. Gregory Bechtel e Cecilia Tiller, del Medical College of Georgia (ad Atlanta), raccolsero le testimonianze di tre coppie thailandesi. Secondo i racconti fatti dagli ex coniugi, una settimana prima dell’evirazione, si verificavano almeno 3 costanti:

1) una crisi finanziaria

2) assunzione di droghe o alcol da parte del marito immediatamente prima dell’evento traumatico

3) la pubblica umiliazione della moglie a causa della scoperta di una seconda moglie o concubina

Nel 2008 sul Journal of Urology, una retrospettiva dei dottori Genoa Ferguson e Stevend Brandes della Washington University of St Louis, parlarono per la prima volta di una vera e propria epidemia di amputazione del pene in Thailandia negli anni ’70. Nelle conclusioni della ricerca si leggeva che: “Le donne thailandesi incoraggiavano pubblicamente le altre donne tradite a commettere il gesto, contribuendo così al dilagare dell’epidemia”.

Ad oggi la maggioranza degli interventi di reimpianto del pene sono il frutto di una sanzione sociale divenuta moda in un paese in cui la fedeltà è diciamo così, un valore molto apprezzato. Altro che Lorena Bobbit.