Petraeus era James Bond, Jill Kelley era Safira. Le mail

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Aprile 2016 - 06:51 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Lei lo aveva soprannominato “James Bond“, mentre lui la chiamava “Safira“, parola araba che sta per “ambasciatore”, e firmava  i suoi messaggi di posta elettronica come Malik, che significa “Re”. Lei è Jill Kelley, la terza donna dello scandalo che ha portato David Petraeus a dimettersi dalla Cia: è stata accusata di avere intrattenuto relazioni inappropriate con due dei più alti comandanti militari americani, inviando ad entrambi una spropositata serie di email in cui era solita flirtare con entrambi.

A rivelare i nuovi particolari piccanti della vicenda è il Daily Mail. In uno di quei messaggi Jill Kelly scriveva: “Comandante , sei una tale presa in giro !!!!” allo sposato David Petraeus mentre era capo del Comando Centrale degli Stati Uniti ( CENTCOM ) e controllava le guerre in Iraq e in Afghanistan .

Kelley ha avuto anche uno scambio di circa 30.000 e-mail con il generale John Allen, che ha trovato il tempo per risponderle mentre combatteva i talebani in Afghanistan, dove era comandante delle forze alleate. Madre di tre figli e sposata, Kelley lo chiamava “Habibi” -che significa amore in arabo – mentre lui si riferiva a lei come “sweetheart”, tesoro e “amore” negli scambi intimi.

In una e-mail lei scriveva: “Sei tutto – per tutti noi“. La Kelley, che ha sempre negato di avere una relazione sia con Petraeus che con Allen, divenne una figura centrale nella saga che ha portato Petraeus alle dimissioni come capo della CIA. Petraeus ebbe una relazione con la sua biografa Paula Broadwell, diventata di pubblico dominio quando -si dice- quest’ultima cominciò ad essere gelosa proprio della Kelley e inviò  email minacciose su di lei ai comandanti militari di alto livello e al marito.

Il risentimento della Broadwell si è iniziato a manifestare perché non le piaceva come Kelley si fosse rivolta intimamente a Petraeus durante una cena, nel mese di aprile 2012, presso il Four Seasons di Georgetown. Kelley afferma nel suo libro che lei e Petraeus “testavamo i muscoli l’uno dell’altra per vedere chi avesse i quadricipiti più duri, mentre i nostri coniugi guardavano, divertendosi e tollerando perché consci della nostra competitività atletica”. La Broadwell sembra aver preso in modo diverso la faccenda e i suoi messaggi hanno portato ad un’indagine dell’FBI che a sua volta ha portato a galla lo scandalo.

In “Danni collaterali: Petraeus/Potere/Politica e l’Abuso di Privacy” che la Kelley ha auto-pubblicato, racconta come è diventata l’ex “ambasciatrice onoraria” di CENTCOM e come inavvertitamente abbia contribuito alla caduta di uno dei più decorati comandanti militari.

Kelley scrive che si è trasferita a Tampa, in Florida, dopo che al marito Scott è stato offerto un posto di lavoro presso il Moffitt Cancer Centre come chirurgo. Nega di essere una “socialite” e racconta che il termine è fuorviante, avendo lavorato in un’agenzia immobiliare oltre ad aver sviluppato alcune invenzioni mediche che stava per brevettare.

Nel marzo 2008 Petraeus venne nominato nuovo comandante della CENTCOM, prendendo il posto dell’Ammiraglio Bill Fallon. La Kelley racconta che la sua relazione con Petraeus era “di mutuo rispetto, affetto e comune devozione verso l’America”. Scrive:” Sono cosciente che la nostra relazione possa apparire strana a molti, dopotutto David era un uomo e io una donna ed eravamo entrambi felicemente sposati. Credo però che uomini e donne possono essere amici se quell’amicizia è fondata sul rispetto, David è diventato il mio migliore amico, siamo entrambi due personalità alfa”.

Petraeus venne riassegnato all’Afghanistan come comandante dell’ “International security Assistance Force”, Kelley scrive: “Fu uno dei giorni più tristi della mia vita”, ma nonostante Petraeus fosse lontano, i due continuarono a sentirsi. Appena Allen prese il posto di Petraeus, che nel mentre si era ritirato per diventare capo della CIA, la Kelley non si smentì. Nel 2012 cominciò un fitto scambio di email anche con Allen.

Quando la storia divenne pubblica, Allen ebbe un richiamo disciplinare, seguito poco dopo dal ritiro dall’esercito nel 2013 dopo una malattia della moglie. Petraeus venne condannato a due anni per aver diffuso informazioni confidenziali, oltre al pagamento di una multa da 100.000 dollari. la sua carriera era rovinata, ma la moglie se lo riprese.