Pirati Somalia, rimorchiatore Buccaneer/ Frattini sconsolato: le autorità del Puntland contro ogni trattativa. Dieci italiani ancora ostaggio

Pubblicato il 15 Maggio 2009 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA

L’attendismo dei militari italiani e del ministro degli esteri e la loro fiducia nello stellone d’Italia non hanno pagato. Oggi ci sono dieci marinai italiani che sono nelle mani dei pirati somali dalla vigilia di Pasqua. Il tutto nell’indifferenza generale, perché per gli italiani sono più importanti Veronica Lario, Noemi Letizia e il suo fidanzato, Domenico  Cozzolino.

Così al ministro Frattini è toccato rilasciare una imbarazzata dichiarazione sul fatto che le autorità del Puntland (la regione della Somalia dove i marinai del rimorchiatore “Buccaneer” sono tenuti prigionieri)  si oppongono a ogni tipo di trattativa per la liberazione dei marittimi.

Il prudente ministro ha aggiunto che il governo italiano ha chiesto alle autorità locali di evitare “colpi di forza” che possano mettere in pericolo la sorte degli ostaggi. Con un colpo di forza che era costato la vita di uno degli ostaggi, i francesi avevano posto fine al sequestro di una barca da diporto e di una famiglia francesi. Con un blitz chirurgico le forze speciali della marina americana avevano liberato il comandante di una loro nave, guardato a vista da quattro pirati su una scialuppa in mezzo all’oceano. In quegli stessi giorni gli italiani dicevano che ormai la sorpresa non c’era più e così giustificavano la loro inattività.

Frattini è stato intervistato nel corso di Mattino Cinque, a quanto riferisce l’agenza di stampa Agi, e ha ricordato che l’inviato speciale, Margherita Boniver, in giro per l’Africa senza costrutto da qualche settimana, ha avuto «incontri importanti con il governatore del Puntland. Le autorità del Puntland si oppongono fortemente a ogni tipo di trattativa con i pirati (trattativa che ovviamente il governo italiano non avrebbe mai fatto), ma anche a una trattativa privata o sotterranea». E questo vale per l’astuto armatore del “Buccaneer”, che aveva detto: gli italiani sono molto amati da quelle parti, nessun blitz, tratteremo. Quanto alle autorità del Puntland, si sono decise a una linea dura probabilmente dopo le pressioni americane e anche l’irritazione montante della popolazione, stanca di subire angherie e soprusi da parte dei pirati.

Secondo Frattini, comunque, la questione riguarda «l’intera comunità internazionale, la Nato , l’Unione Europea e non si risolve a livello bilaterale», perché nelle mani dei pirati ci sono circa 280 marinai (dieci dei quali italiani) e 17 navi.

Come dire che Ponzio chiama e Pilato risponde.