Quaresima, i vescovi americani: su Twitter fate un “selfie della croce”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2015 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA
Quaresima, i vescovi americani: su Twitter fate un "selfie della croce"

Quaresima, i vescovi americani: su Twitter fate un “selfie della croce”

ROMA – Punta sul gioco di parole l’iniziativa della Conferenza episcopale americana, l’Usccb, che dal suo account Twitter lancia un #Ashtag (dove ‘ash’ sta per ceneri) chiedendo ai fedeli-follower di farsi un selfie con il segno dell’inizio di Quaresima (ovvero una croce di cenere sulla fronte) e inviarlo all’account. Un premio per i primi 50 ‘autoritratti’ con la polvere in testa: un tradizionale libro in carta con meditazioni dei Padri della Chiesa.

La Quaresima, il lungo periodo di quaranta giorni con i quali i cristiani si preparano alla Pasqua, diventa dunque sempre più ‘social’. I messaggi cristiani viaggiano sul web, ma anche su Twitter, Facebook e WhatsApp. E’ dal 2011, per esempio, che il direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, parla di CyberTeologia, intesa come la possibilità di utilizzare la Rete anche per testimoniare la fede. E allora la Quaresima diventa social non solo negli Stati Uniti ma anche in Italia. “Keep Calm”, il popolare slogan dei giovani, diventa “Keep Lent” (Osserva la Quaresima) tra gli adolescenti del Santuario di Pompei.

E da mercoledì al via anche un nuovo sito, ‘Chicercate.net’, opera di un gruppo di giornalisti e blogger cattolici, che vuole accompagnare online questo tempo. Riflessioni e notizie e anche un concorso fotografico sono al centro dell’iniziativa. C’è invece chi chiede un ritorno al più tradizionale silenzio per la preghiera in questo periodo. E’ il cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere maggiore, che in un’intervista al sito cattolico Zenit invita, in questo tempo, ad un “maggiore silenzio” nelle famiglie e nelle comunità, provando “almeno il venerdì”, a “non accendere radio, né televisione” ma neanche internet, per dedicare più tempo alla preghiera, magari tutti insieme in famiglia.