Mosca: “Famiglia Erdogan lucra su petrolio Isis. Ecco prove”

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Dicembre 2015 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA
Mosca: "Famiglia Erdogan lucra su petrolio Isis. Ecco prove"

La mappa fornita da Mosca come prova

MOSCA – Il presidente turco Erdogan e la sua famiglia fanno affari con l’Isis, grazie al petrolio. E’ la pesante accusa che la Russia rivolge alla Turchia, nell’ambito del clima tesissimo tra i due Paesi dopo che la Turchia ha abbattuto un jet militare russo in Siria. Già nei giorni scorsi la Russia aveva accusato la Turchia di acquistare il petrolio che l’Isis vende per sostenersi. Ora il viceministro della Difesa russo specifica: Erdogan stesso avrebbe un interesse privato a commerciare con il feroce Stato islamico.

“Il principale consumatore del petrolio rubato dai legittimi proprietari, Siria e Iraq, è la Turchia” – ha detto il viceministro Anatoly Antonov nel corso di una conferenza stampa con i vertici delle autorità militari russe. “In base alle informazioni disponibili – ha continuato l’esponente del governo di Mosca – il massimo livello della leadership politica del paese, il presidente Erdogan e la sua famiglia sono direttamente coinvolti in questa attività criminale”.

“A voi giornalisti stiamo presentando una serie di prove inconfutabili, non solo sul traffico di petrolio, ma anche sul traffico di armi attraverso il confine turco-siriano” ha aggiunto il vicecapo di Stato Maggiore Sergei Rudskoi. Sottolineando anche che “la coalizione internazionale a guida Usa non conduce raid aerei contro le autocisterne e le infrastrutture dell’Is in Siria per la produzione e il commercio del petrolio”.

Rudskoi ha invece notato che “il numero di droni della coalizione è triplicato”. “Le dimissioni di Erdogan non sono il nostro fine, è un compito che spetta al popolo turco” ha spiegato Antonov, sottolineando che è necessario “un controllo di queste ruberie”. Dalla Turchia “solo nell’ultima settimana” hanno raggiunto i gruppi dell’Is e di al-Nusra, “fino a 2.000 militanti, oltre 120 tonnellate di munizioni e circa 250 mezzi di trasporto“, ha poi dichiarato il capo del Centro nazionale russo per la gestione della Difesa, Mikhail Mizintsev. “Secondo i nostri attendibili dati di ricognizione – ha detto il generale – la parte turca svolge azioni simili da tempo e regolarmente e, cosa più importante a nostro avviso, non intende smettere”.

Il presidente turco Erdogan ha detto che “nessuno ha il diritto di calunniare”, aggiungendo che sarebbe pronto a dimettersi nel caso le accuse di Mosca dovessero rivelarsi vere.