Schiavi moderni nel Regno Unito, ma non solo: ecco chi sono e da dove vengono

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Agosto 2017 - 06:10 OLTRE 6 MESI FA
Schiavi moderni nel Regno Unito, ma non solo: ecco chi sono e da dove vengono

Schiavi moderni nel Regno Unito, ma non solo: ecco chi sono e da dove vengono

LONDRA – Schiavi, esistono ancora? La schiavitù non è cosa dei secoli bui? Secondo la National Crime Agency inglese un corpo speciale di polizia britannico, la schiavitù è una piaga del giorno d’oggi come del passato. Magari non saranno più gli schiavi in catene della Capanna dello zio Tom. Ci sono forme di schiavitù che non hanno bisogno dei ferri per tenere prigioniero un essere umano. Con buona pace dei sacri principi e delle vanterie millenarie, anche la Chiesa aveva gli schiavi, ad esempio nei monasteri, ben oltre 1.000 anni la morte in croce di Cristo.

Lo stesso termine che definiva la gran massa dei contadini come “servi della gleba” è indice di schiavitù. Cosa vuol dire servo in latino, servus, se non schiavo? Sulla schiavitù si è basata l’economia del mondo da che mondo è mondo e l’uomo è uomo, fino alla nuova età industriale. Ma le macchine hanno certo reso più efficiente il lavoro umano, non ci hanno completamente affrancato dalla schiavitù. La società quasi post industriale in cui viviamo ha aumentato la domanda di servizi, ma la pressione verso costi sempre più bassi e la avidità degli sfruttatori hanno riproposto la schiavitù nelle sue forme più moderne.

Che migliaia di africani neri siano ridotti in schiavitù dai loro padroni arabi in certe zone dell’Africa e dell’Oriente già lo si sapeva. La notizia che una schiavitù moderna è diffusa in Gran Bretagna arriva come uno choc. Lo rivela un nuovo report della National Crime Agency, annuncia il settimanale londinese Spectator, basandosi su un lungo articolo preso dal sito della Bbc.

L’articolo afferma che di recente il giro di vite ha rivelato solo la grande portata del problema. A maggio e giugno, più di 100 arresti hanno solo scalfito la superficie, secondo l’NCA. William Kerr, direttore delle vulnerabilità NCA, ritiene che nel Regno Unito potrebbero essere decine di migliaia gli schiavi sfruttati per lavoro o sesso. Attualmente sono in corso più di 300 operazioni di polizia che indagano sulla sospetta schiavitù e il traffico.

Le vittime, molte delle quali bambini, provengono da Paesi dell’Europa orientale, dalla Nigeria e dal Vietnam. Secondo l’NCA, i casi riguardano “ogni città e comune” e “il crescente numero di prove che stiamo raccogliendo sottolinea l’enormità della dimensione, molto più grande di quanto chiunque potesse pensare. L’intelligence sta dimostrando che là fuori ci sono più vittime di quanto si creda e il loro numero, nel Regno Unito, è stato sottovalutato”.

Secondo la BBC, in Gran Bretagna ci sono decine di migliaia di schiavi. La crescita della schiavitù moderna è stata guidata da bande internazionali che sempre più riconoscono la quantità di denaro che potrebbero guadagnare, controllando le persone all’interno di una vasta rete di attività redditizie e non trattando solo le droghe.

I settori chiave della schiavitù ora comprendono l’industria alimentare, la pesca, l’agricoltura, l’edilizia, i lavoratori domestici e sanitari, gli autolavaggi. L’NCA ha affermato che i segni di abuso comprendono tutto ciò che suggerisce che una persona sia controllata o costretta a lavorare, ad esempio: l’abbigliamento, segni visibili di ferite, segnali di stress, la modalità con cui erano arrivati a lavorare in un particolare settore.

Gli schiavi moderni del Regno Unito si dice che spesso siano nascosti davanti ai nostri occhi, lavorano nei nail bars (dove oltre a fare la manicure si può sorseggiare un caffè, o un calice di prosecco come al bancone di un bar), cantieri, case chiuse, aziende agricole di cannabis e nei campi.

I trafficanti attraverso internet adescano le vittime con promesse illusorie di posti di lavoro, istruzione e persino d’amore. I Paesi di provenienza più probabili sono Albania e Nigeria ma alcune vittime provengono dal Regno Unito.

Non esiste una vittima tipica. Possono essere uomini, donne o bambini di tutte le età, ma di norma fanno parte delle minoranze più vulnerabili o gruppi socialmente emarginati. Molti credono di sfuggire alla povertà, alle limitate opportunità che offre il loro Paese, alla mancanza di istruzione, a condizioni sociali e politiche instabili o alla guerra. Ma gli schiavisti sono là fuori, pronti a ricavarne un guadagno.

Lo sfruttamento sessuale è la forma più comune di schiavitù moderna riportata nel Regno Unito, seguita dallo sfruttamento del lavoro, lo sfruttamento criminale e la servitù domestica. Le persone provenienti dall’Europa orientale, dal Vietnam e dalla Nigeria sono state tra le vittime più comuni portate nel Regno Unito, ha detto Kerr.

Ha fatto l’esempio di una dodicenne di Roma, fermata al controllo di frontiera che sarebbe stata costretta a una vita come schiava domestica. “Avrebbe dovuto lavorare per un famiglia del Regno Unito, era stata venduta dal padre, o aveva facilitato il compito, accompagnare e riprendere i bambini a scuola, pulire la casa”.