Siria, Onu: “Stop agli osservatori”. Assad isolato e nuova strage a Damasco

Pubblicato il 16 Agosto 2012 - 18:01 OLTRE 6 MESI FA

DAMASCO – E’ di 158 morti il bilancio del conflitto in Siria, secondo la stima giornaliera dei comitati di coordinamento locale anti-regime, che denunciano una nuova strage ad opera del regime in un sobborgo di Damasco. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunitosi nuovamente oggi, ha stabilito che non rinnoverà la missione degli osservatori: “Non ci sono le condizioni per continuare”, ha spiegato il rappresentante francese all’Onu Gerard Araud. Ieri, la commissione di inchiesta dell’Onu ha accusato il regime di Assad di crimini di guerra, citando la strage di Hula di maggio.

Gli attivisti accusano il regime della nuova strage a Damasco. “I cadaveri non identificati di 60 persone sono stati trovati in una discarica di Qatana”, un sobborgo di Damasco. I comitati locali parlano poi di altri 26 morti nei sobborghi della capitale siriana, di altri 50 ad Aleppo, dove molti sono stati uccisi dai colpi di artiglieria mentre facevano la fila per il pane, 12 morti a Idlib, 5 a Dayr az Zor il resto a Homs, Hama e in altre localtà. Ieri il rapporto della commissione indipendente di inchiesta sulle stragi dei civili in Siria ha accusato l’Esercito e le milizie Shabiha di crimini contro l’umanità, puntando l’indice contro il regime in particolare per il massacro di Hula, a maggio scorso, quando vennero uccise 100 persone, la meta’ bambini, finite sotto i colpi d’artiglieria e poi assassinate a sangue freddo a colpi di arma leggera e coltelli.

Intanto si intensificano le defezioni dal regime. Un cugino del vice presidente siriano Farouk Shara è fuggito dalla Siria, secondo quanto riporta la tv Al Arabiya, che in un primo momento aveva parlato della fuga dello stesso vice presidente. E mentre il vertice del regime perde pezzi all’interno, si acuisce anche il suo isolamento internazionale, anche tra i paesi vicini. Oggi infatti i paesi musulmani, riuniti in un vertice straordinario alla Mecca, in Arabia Saudita, hanno sospeso la Siria dall’organizzazione per la cooperazione islamica (Oci). I paesi membri dell’Oci hanno concordato sulla “necessità di fermare immediatamente gli atti di violenza in Siria e di sospendere questo paese” dall’organizzazione.

E’ giallo sul fratello del presidente siriano Bashar al Assad, Maher, che secondo una fonte diplomatica occidentale citata dai media arabi, sarebbe in fin di vita dopo essere stato gravemente ferito nell’attentato del 18 luglio scorso a Damasco. L’uomo avrebbe perso una gamba durante l’attacco. Altre fonti dicono che è rimasto mutilato di entrambi gli arti inferiori.

Nell’attentato dello scorso 18 luglio, rivendicato dai ribelli anti-regime ma sulla cui paternità ci sono ancora molti dubbi, sono morti secondo il racconto ufficiale di Damasco il ministro della difesa Dawud Rajha, il vice capo di Stato maggiore Assef Shawkat e cognato del presidente Bashar al Assad, il capo dell’Ufficio della sicurezza nazionale Hisham Bakhtiyar e il responsabile della cellula anti-crisi Hasan Turkmani.